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I Dialoghi di San Giorgio. Visioni del mondo

Questo 'Dialogo' nasce dalla consapevolezza dell’urgenza di una riflessione sulla relazione tra conoscenza e potere. Le nuove tecnologie dell’informazione sembrano offrire rinnovate opportunità di connessione e di conoscenza globale. Queste tecnologie sono di solito accompagnate da nuove ‘grandi narrazioni’ che esaltano i miti della conoscenza universale e della trasparenza perfetta, vei colando una sorta di lezione morale: tutti i nostri problemi potrebbero essere risolti se solo tutto, a proposito di tutto e in ogni luogo, fosse, o potesse essere, saputo. Le virtù della responsabilità, dell’acces sibilità e del controllo moralizzano così il mondo delle banche dati globali. Tuttavia, è impossibile sottacere i gravi rischi che accompagnano questo nuovo ordine della conoscenza: in particolare l’es propriazione o la soppressione di altre virtù - il tacito, il sotto inteso, il nascosto - e di forme private di conoscenza e di abilità.

Un’ulteriore minaccia è rappresentata dalle grandi aziende del settore, che controllano universale e della responsabilità trasparente, sfruttarli a proprio vantaggio. La criticità del rapporto tra conoscenza e potere non è certamente una novità, ma le caratteristiche della situazione attuale rendono un’analisi approfondita di tale relazione particolarmente urgente. Da tempo si sente ripetere che è importante pensare globalmente e agire localmente, ma è diffi cile capire quanto ‘contano’ le azioni locali ed è altrettanto diffi cile pensare simultaneamente su scala globale. Il Dialogo si interroga sull’estetica della conoscenza globale in tempi di crisi, in particolare su pregi e difetti, vizi e virtù di differenti visioni del mondo, opponendo il singolare all’universale, il tangibile all’astratto, le descrizioni intellettuali alle rappresentazioni estetiche del mondo. Esistono molte lunghe storie di progetti che hanno tentato di ricondurre il globo a una scala che ne rendesse evidenti i contenuti e le connessioni: cartografi e di città, paesaggi, mappamondi, collezioni, musei, enciclopedie; il tema dell’Arca inteso sia come scrigno dell’universo sia come meccanismo di sopravvivenza; i progetti modernisti per la creazione di linguaggi universali, esposizioni e sistemi di dati capaci di racchiudere il mondo intero. Spesso cruciale, in tutti questi tentativi, è la pretesa che una migliore rappresentazione del mondo lo renda migliore: come in uno specchio correttivo, il mondo verrebbe rifl esso e, contemporaneamente, migliorato. Pertanto, tali progetti appartengono alla storia delle utopie. Un’isola appartata consente a una comunità di costruire un mondo ideale in miniatura. Legami propizi tra l’isola e la terra ferma aiutano l’ideale a diventare una risorsa altrove. Il nostro Dialogo riunisce su un’isola alcuni tra coloro che hanno a cuore gli enigmi e le prospettive di queste ‘arti politiche’. Il Dialogo si pone la questione della scala alla quale le arti politiche della rappresentazione possono funzionare. I partecipanti esploreranno le combinazioni possibili di micro e macro-cosmiche immagini del mondo, il modo in cui salti di scala relativi all’immediato, al locale e al miniaturizzato possono rivelarsi risorse per il globale o il mondiale. Queste ‘re-visioni’ saranno realistiche e non pretenderanno di dare risposte defi nitive o spiegazioni esaurienti a una questione di fondo: in alternativa a forme di astrazione riduttiva, che funzionano rimuovendo tratti caratteristici del mondo, è possibile impegnarsi in un lavoro di ‘condensazione’, che raggiunge i propri scopi componendo, aggiungendo e trasformando, allo stesso modo in cui la condensazione fi sica trasforma l’atmosfera in i convegni, i corsi e le mostre in misura crescente i sistemi di conoscenza globale e possono, Proiezione equirettangolare della Terra in nome del sapere unisenza corsi d’acqua e correnti? L’Isola di San Giorgio Maggiore è un luogo ideale per il dialogo in virtù di ciò che la distingue da altre utopie. Invece di presupporre, dogmaticamente, che esista già una risposta, la Fondazione Giorgio Cini offre l’opportunità di uno sforzo collettivo alla ricerca di domande migliori.

Partecipanti: Simon Schaffer, Adam Lowe, Bruno Latour, Deirdre McCloskey, Steve Crossan, Anke te Heesen, David Turnbull, Cheryce von Xylander, John Tresch, Richard Powers, Pierre Chabard, Elizabeth Pisani. Il Dialogo di San Giorgio è inaugurato da un evento speciale, lunedì 10 settembre alle ore 18, che propone un’esplorazione in chiave geografica di mondi musicali e letterari per mezzo dell’esecuzione di musiche di Mauricio Kagel tratti da Die Stücke der Windrose e di letture di brani di Jorge Luis Borges, Italo Calvino e Lewis Carroll.

information
Ticket: consulta il sito della Fondazione
when
from Sep 10, 12 to Sep 13, 12
SuMoTuWeThFrSa
Time: (pick a date)
where
Fondazione Giorgio Cini
Isola di San Giorgio, Venezia
Isole della Laguna
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