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Verdi 'La traviata'

Venerdì 24 aprile 2015 inizierà un nuovo ciclo di dodici recite del capolavoro verdiano, proposto nell’incisivo e ormai classico allestimento del regista canadese Robert Carsen con le scene e i costumi di Patrick Kinmonth, la coreografia di Philippe Giraudeau e le luci dello stesso Carsen e di Peter Van Praet (regista assistente Christophe Gayral), che inaugurò nel 2004 la prima stagione lirica nel teatro ricostruito. Orchestra e Coro del Teatro La Fenice con il maestro Claudio Marino Moretti.

Le prime cinque recite della Traviata, dal 24 aprile al 9 maggio, saranno dirette da Gaetano d’Espinosa, che dal 20 maggio si dedicherà alla direzione del nuovo allestimento di Norma di Vincenzo Bellini; le sette recite successive, dal 21 maggio al 13 giugno, saranno invece affidate a Francesco Ivan Ciampa, che con questa produzione debutta a Venezia. Il cast vedrà i soprani Ekaterina Bakanova (fino al 9 maggio) e Jessica Nuccio (dal 21 maggio) impegnati nel ruolo di Violetta, il tenore Piero Pretti in quello di Alfredo, il baritono Marco Caria in quello di Germont. Elisabetta Martorana sarà Flora, Sabrina Vianello Annina, Iorio Zennaro Gastone, Armando Gabba il barone, Mattia Denti il dottore e Matteo Ferrara il marchese. Nei ruoli di Giuseppe, del domestico e del commissionario si alterneranno gli artisti del Coro Dionigi D’Ostuni, Domenico Altobelli, Julio Cesar Bertollo, Franco Zanette, Salvatore Giacalone e Nicola Nalesso.

Composta da Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, La traviata è con Rigoletto e Il trovatore la terza opera della cosiddetta ‘trilogia popolare’, e senza dubbio delle tre la più intimista, quella in cui lo scavo psicologico della protagonista appare più ricco di sfumature, con un esito praticamente senza eguali nell’intera vicenda del teatro musicale italiano. Nonostante sia oggi ritenuta l’opera per antonomasia, il 6 marzo 1853 alla Fenice La traviata non esordì felicemente. Ma, nuovamente ripresa a Venezia il 6 maggio 1854 al Teatro San Benedetto, riportò un enorme successo, dovuto anche a un cast più appropriato. L’intreccio drammaturgico presenta diversi ingredienti tipici della librettistica ottocentesca: amore come legame che supera ogni limite imposto dalle regole della convenienza sociale; preminenza del valore irrazionale del legame di sangue (la famiglia) su qualsiasi altro. Vi sono tuttavia anche forti elementi di novità: innanzitutto una vicenda derivata dalla cronaca contemporanea, laddove all’epoca si prediligevano piuttosto ambientazioni lontane nel tempo e nello spazio, se non mitiche. Marie Duplessis – archetipo reale di Violetta – fu una delle più celebri prostitute del tempo, personalmente conosciuta e amata da Alexandre Dumas figlio, che la consegnò a futura memoria col nome di Marguerite Gautier nel romanzo La dame aux camélias (1848). L’anno successivo lo scrittore trasse dal romanzo un dramma, che andò in scena nel 1852; nel 1853 fu appunto la volta di Verdi: raramente l’attualità è salita tanto velocemente sul palcoscenico del teatro d’opera.

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from Apr 24, 15 to Jun 13, 15
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Teatro La Fenice
San Marco, Campo S. Fantin, 1965 - Venezia
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