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Mozart ' Die Zauberflote'

Con Die Zauberflöte (Il flauto magico) di Wolfgang Amadeus Mozart si chiude la Stagione lirica 2014-2015 della Fondazione Teatro la Fenice di Venezia. L’ultimo capolavoro del salisburghese è in scena al Teatro La Fenice a partire da martedì 20 ottobre in un nuovo allestimento con la regia di Damiano Michieletto, le scene di Paolo Fantin, i costumi di Carla Teti e le luci di Alessandro Carletti, prodotto dalla Fondazione Teatro la Fenice in collaborazione con il Maggio Musicale Fiorentino. Antonello Manacorda sale sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice.

Singspiel in due atti su libretto di Emanuel Schikaneder, la Zauberflöte appartiene agli ultimi capolavori di Mozart, che iniziò a comporla probabilmente nel maggio del 1791, a neanche sei mesi dalla morte. L’opera vide la luce a Vienna il 30 settembre 1791 con la direzione del compositore e con lo stesso Schikaneder nel ruolo di Papageno. Fiaba iniziatica, racconto mistico-onirico, percorso simbolico-massonico: da qualsiasi angolatura lo si consideri, Il flauto magico resta comunque uno degli indiscussi capolavori mozartiani. Tra ambientazioni esotiche e fantastiche e prove crudeli per conquistare la conoscenza, tra incantamenti musicali e minacciose forze ostili, si assiste alla vittoria finale del bene sul male e dell’amore sull’odio.

L’allestimento è affidato alla stessa collaudata équipe creativa – composta dal regista Damiano Michieletto e dal direttore Antonio Manacorda – che tra il 2010 e il 2012 firmò l’apprezzatissima trilogia dapontiana Don Giovanni, Le nozze di Figaro e Così fan tutte. Per Michieletto – che nella Zauberflöte è affiancato dal regista collaboratore Philipp M. Krenn – è dunque un atteso ritorno nel teatro forse più significativo per la sua carriera, frequentato assiduamente anche perché familiare, essendo il regista veneto di formazione veneziana e anche “Veneziano dell’anno 2014” per le scelte e la qualità dei suoi progetti. «Il flauto magico è una grande allegoria delle forze che si contendono l’umanità – dichiara Michieletto –. Con la Rivoluzione francese si è affermata una nuova concezione della scuola, che deve essere laica, così ho immaginato di raccontare questa allegoria favolosa e surreale all’interno di una scuola che si apre a un viaggio fisico di scoperta e consapevolezza individuale. Tamino e Pamina, accompagnati dall’analfabeta Papageno, che però conosce il linguaggio non scritto degli animali, vivono il conflitto tra l’istruzione religiosa e laica (riassunto nel conflitto tra la Regina della Notte e Sarastro) e si aprono a una scoperta individuale degli affetti e della sessualità, della maturità come indipendenza dai padri».

Antonello Manacorda guida un doppio cast che comprende Antonio Poli e Anicio Zorzi Giustiniani nel ruolo di Tamino; Ekaterina Sadovnikova e Anna Maria Sarra sono interpreti di Pamina; Olga Pudova e Audrey Luna si alternano nel ruolo della Regina della notte; Alex Esposito e Thomas Tatzl daranno voce a Papageno; Caterina Di Tonno è Papagena; Goran Jurić è Sarastro mentre Monostatos è interpretato da Marcello Nardis. Cristina Baggio, Rosa Bove e Silvia Regazzo saranno le tre damigelle mentre i tre fanciulli sono interpretati da solisti del Münchner Knabenchor. Completano il cast Michael Leibundgut nel ruolo dell’Oratore e del sacerdote, William Corrò nei ruoli di primo sacerdote e secondo armigero, Federico Lepre nei ruoli di secondo sacerdote e primo armigero. In scena anche l’attrice Daniela Foà che è «una vecchia».

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Ticket: consulta il sito dell'evento
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from Oct 20, 15 to Oct 31, 15
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Teatro La Fenice
San Marco, Campo S. Fantin, 1965 - Venezia
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