Protagonista il duo composto dal mezzosoprano Anke Vondung e dal pianista Christoph Berner, che proporranno un programma, intitolato “Fin de siècle”, teso ad esplorare il mondo liederistico tedesco di fine Ottocento e inizio Novecento, particolarmente interessante anche per il rapporto fra musica e testo poetico.
Nel dettaglio, i due musicisti eseguiranno i Quattro Lieder op. 2 di Schoenberg, gli Otto Lieder op. 10 di Richard Strauss, i Sechs Gesänge di Zemlinsky e alcuni Lieder di Mahler, tutti brani composti nel trentennio che va dal 1880 al 1910 e quindi emblematici del passaggio dal diciannovesimo al ventesimo secolo.
I brani di Schoenberg e di Strauss rappresentano gli esordi dei due autori nel campo della musica vocale da camera: i Quattro Lieder op. 2 di Schoenberg vengono composti nel 1899 su poesie dell'amato poeta Richard Dehmel, e sono ancora legati al linguaggio tardoromantico; gli Otto Lieder l’op. 10 di Strauss, tratti dai Letzte Blätter (Ultimi fogli) di Hermann von Gilm e scritti nel 1885, denotano uno stile già maturo e originale. I Sechs Gesänge op. 13 di Zemlinsky sono invece del 1910 e attingono i testi poetici dalle “Quinze Chansons” di Maurice Maeterlinck, poesie sensuali, misteriose ed evocative le cui atmosfere sono riprodotte dalla musica con cromatismi vaganti e armonie ambigue che bene interpretano anche l'imprevedibilità dei versi.
Il concerto si chiude con una scelta di Lieder di Mahler tratta dalle due celeberrime raccolte “Lieder und Gesänge” e “Des Knaben Wunderhorn” (Il corno magico del fanciullo, dall’omonima antologia di Achim von Arnim e Clemens Berntano), composte negli ultimi due decenni dell’Ottocento. Liriche che mostrano la profondità del senso poetico mahleriano e che lasciano trasparire due componenti fondamentali del pensiero del musicista: il senso del dramma e il senso del popolare.
Interprete d’eccezione, Anke Vondung è specialista del genere liederistico, oltre ad aver interpretato numerosi ruoli prestigiosi nel campo dell’opera lirica. Ha compiuto i suoi studi alla Scuola Superiore di Musica Mannheim con Rudolf Piernay e ha esordito circa vent’anni fa vincendo numerosi primi premi in concorsi importanti tra cui il Belvedere a Vienna, il Mendelssohn-Bartholdy e una borsa di studio dal Ravinia-Festivals di Chicago. Si è esibita con direttori quali James Conlon, Sir Roger Norrington, Philippe Herreweghe, Gerd Albrecht, Kent Nagano, Ivan Fischer, Kent Nagano, Dietrich Fischer-Dieskau, James Levine, Marek Janowski, Lothar Zagrosek, Peter Schneider.
Christoph Berner si è rivelato come uno dei più interessanti pianisti della sua generazione. Allievo a Vienna dell’Università della Musica e dell’Arte, si è perfezionato a Fiesole con Maria Tipo, aggiudicandosi, nel 1995 e nel 1997, il primo premio alla Bösendorfer Competition e il secondo premio al Concorso Beethoven di Vienna, ed è stato premiato nel 2003 come miglior interprete di Mozart e Schumann al Concorso Geza Anda di Zurigo. È stato ospite nei programmi del Konzerthaus e del Musikverein di Vienna e dei festival austriaci di maggior pregio: Karinthische Sommer e Schubertiade. Si è esibito in Giappone, negli Stati Uniti, in Marocco e in tutti i paesi europei.