Chi leggendo l’Odissea di Omero, non ha percepito, ad un certo punto, un senso di ciclicità? Questa barca che naufraga continuamente, non vi ricorda l’inesorabile sfortuna fantozziana? E che dire della devota Penelope che passa le sue intere giornate a tessere e disfare una tela? E Ulisse che viene dipinto come un eroe, non usa in realtà continuamente i suoi compagni come scudo?
Cosa di meglio allora che una parodia per rivelare l’altra faccia del dramma, smontando la drammaticità dei Classici greci e smascherando la comicità del poema epico più conosciuto per eccellenza?
Con il prezioso e quanto mai duttile strumento della Commedia dell’Arte, nonché l’indispensabile professionalità del regista Massimo Macchiavelli, veterano di Commedia, ecco prendere forma un canovaccio divertente e insospettabilmente attualissimo.
Filo conduttore della storia è la ricerca, svolta dal tormentato Telemaco, delle proprie origini e della propria personalità, attraverso il viaggio per ritrovare il padre.
Itaca intanto è invasa da Proci perversi e festaioli: ormai stanchi dello stratagemma della tela, vogliono obbligare Penelope a sposare uno di loro.
Tutti i personaggi faranno scelte opposte rispetto al dramma. Solo Ulisse rimane l’inossidabile eroe che conosciamo.
Immancabili le arcinote avventure raccontate da Omero: Polifemo, la maga Circe, le Sirene e i naufragi, il tutto presentato con esilaranti maschere da Commedia dell’Arte… e accompagnato da un irriverente coro greco.