La Fondazione Querini Stampalia è impegnata da molti anni nella conservazione e valorizzazione dell’opera di Carlo Scarpa. In ricordo dell’intervento architettonico da lui realizzato negli anni Sessanta a piano terra di Palazzo Querini Stampalia, dal 1998 la Fondazione organizza una giornata di studi annuale sulla sua figura e sulla sua opera.
Due conferenze indagheranno il rapporto di Carlo
Scarpa con la letteratura di viaggio, dimostrando come questa fosse importante per la stesura dei suoi progetti.
“In viaggio con Carlo Scarpa” sarà il leit motiv dei due appuntamenti a cura del Prof. J.K. Mauro Pierconti, docente di architettura e profondo conoscitore del maestro
veneziano e del Giappone.
Il punto di partenza è insolito, si prende infatti spunto dalla sua biblioteca e dai libri di viaggio in essa custoditi, che ci sveleranno quanto essi siano stati una presenza costante e importante per l’architetto fin dagli anni della gioventù.
Il primo incontro, il 28 novembre, “Carlo Scarpa. Occasioni di viaggio, spunti di lettura” metterà in evidenza come per Scarpa fosse abituale immaginare terre lontane
attraverso le pagine di un libro, accuratamente scelto e selezionato. È questo il caso di Costantinopoli, scrutata e immaginata anche attraverso le pagine del libro omonimo di
Edmondo De Amicis. Ne verranno letti alcuni passi, scoprendo le note fatte da Scarpa, che saranno funzionali alla stesura di uno dei suoi progetti più importanti, quello per la
Tomba Brion di Altivole.
Si raccontano alcune tappe del suo viaggio in Giappone attraverso la lettura di alcuni passi e note tratti dai suoi libri, per un racconto che giungerà, anche attraverso le
sue stesse fotografie, ai confini della Cambogia, che alimenterà nel Maestro nuove riflessioni.
La seconda conferenza, il 29 novembre, è dedicata alla visita di Carlo Scarpa al Santuario di Ise, in Giappone, raggiunto dalla città di Nara insieme all’amico e collega
Takahama Kazuhide: “Ise Jingū, il santuario millenario: il suo rinnovamento, il suo significato per l’architettura giapponese”. Di questo tempio, eretto nelle profondità
di una foresta sacra e ricostruito ogni 20 anni fin dal 690 d.C, Scarpa aveva letto nelle pagine del Taccuino giapponese di Mario Gromo.
Nell’incontro verrà illustrata dal curatore la visita di Scarpa, la storia e il significato del santuario principale dello Shintoismo. Si proseguirà poi spostando l’attenzione sul ruolo assunto dal tempio di Ise all’interno del dibattito architettonico giapponese nei primi
decenni del 900, focalizzando l’attenzione su due personaggi-chiave, Bruno Taut (1880-1938) e Ito Chuta (1867-1954), fondamentali per il successivo sviluppo dell’architettura, fino ai giorni nostri.
Quest’anno, all’inizio di ottobre, è stata portata a termine la 62° ricostruzione del santuario.
Il primo appuntamento è accompagnato al pianoforte dal Maestro Giovanni Mancuso.