Franco La Cecla racconta 'Falsomiele. Il Diavolo, Palermo', accompagnato da letture di Paolo Valerio Mosco e Iride Barbano. Diavolerie sonore e video a cura di Gianni Gebbia. Incontro a cura di Cafoscarina.
«Caruso scende per i quattro gradini. Salta l’ultimo. Si ritrova sul viottolo ben tenuto, tra le cortecce sminuzzate, i prati accuratamente pettinati, le foglie raccolte in cumuli. Deluso. Chissà se la delusione è un posto?»
Il debutto di Franco La Cecla come romanziere è giocato sul filo del ricordo e della rielaborazione di uno sterminato patrimonio di luoghi, viaggi, passioni e ritmi che hanno avuto il ruolo di protagonisti nei sui celebri studi. Caruso, eroe e cavia di questo romanzo 'antropologico' si trova a fare i conti, in modo non solo metaforico, con il diavolo dei nostri tempi, con la frantumazione dello spazio in cui viviamo e dell'essenza che ci rende unici. La nuova frontiera da vagliare non è più quella dei margini, o dei territori digitali, ora è l'UBIQUITÀ: essere in più posti nello stesso tempo, senza più appartenere a nessun luogo o a sé stessi.