Articolati all'interno delle due strutture adiacenti, A plus A e Palazzo Malipiero, i 'Displa[Y]ce' dell’artista friulano conducono lo spettatore passo a passo verso la riflessione sullo spazio espositivo nella sua esteriorità e funzionalità. L’ambiente vuoto passa da contenitore a soggetto, attraverso una sua re-interpretazione in chiave fotografica affiancata alla stessa galleria, nuda e disabitata.
Alla ricerca di un’immagine “piena”, che si metta a confronto con l’ideologia dello spazio “vuoto”, Dal Cin guida il movimento da un territorio concreto a un altro figurato: il primo popolato unicamente da segni che, marcandone le pareti, ne delimitano alternativamente il vuoto; il secondo costellato di rappresentazioni.
Il luogo dell’opera - assente, de-locata, negata - circondato da cornici nere e testimoniato dall’obiettivo fotografico, così come gli elementi luminosi, abita quindi l’architettura e ne modifica la materia stessa, proponendone una visione a tratti del tutto inedita. Soffitti alludono a volte celesti infinite, mentre gli elementi dimensionali lasciano intravedere geometrie impreviste e l’apparente silenzio ne orchestra la composizione. Il bianco si concede alla materia grigia, espandendosi e ricondensandosi in una ripresa fotografica, sino a un ideale punto d’arrivo. O forse di partenza.