Aperitivi letterari nel raffinato hotel di Venezia. Nell'ambito della rassegna Cultnet, il 26 novembre e il 5 dicembre si svolgerà in contemporanea – letteratura e suoni d'oggi, dal Veneto e a oltranza. Sul palco libri e musica, gli uni all'altra allacciati, insieme composti e proposti dal vivo. Dal tessuto silenzioso della storia sulla pagina alla sua rimodulazione nella voce e nel suono, in una esecuzione che prende forma e sostanza sul momento. Si tratta di due produzioni esclusive.
In questo appuntamento Francesco Maino, vincitore del Premio Italo Calvino, accompagnato da proiezioni inedite e dal cinetico elettro-rock dei Margareth , in 'Cartongesso' (Einaudi) monologa in una sconvolgente e allucinata invettiva – atto d’amore tradito – contro il piccolo mondo avvizzito che è questo nostro Veneto di cartongesso, un paesaggio postumano di eventi e cose erose sotto il quale siamo tutti seppelliti.
'Cartongesso': Michele Tessari è un avvocato che avvocato non vuole essere, ex necroforo, affetto da un disturbo bipolare, intrappolato nella vita come una cavia isterica ma consenziente, persino complice. Un «complice debole» del mondo in cui è immerso. Il disfacimento della sua terra si rispecchia in quello della sua esistenza, inquinata da un odio «che cammina come l'infezione, dalle caviglie alla bocca», dove si trasforma in grido. E quel grido investe la classe politica, le carceri, la giustizia, il sistema universitario, giù giù fino ai singoli individui, fino al narratore stesso, imbibito degli stessi mali contro cui si scaglia. È un grido modulato da una scrittura apocalittica, con una portentosa violenza evocativa. Non c'è consolazione in queste pagine, nessuna catarsi: solo letteratura. E, in letteratura, «coraggio» è soprattutto raccontare la verità. «Questo è il paese delle cose che stanno morendo. No. Questo è il paese dei corpi. Un paese pieno di corpi. Corpi che si svegliano morti, escono morti di casa, tornano morti; corpi che parcheggiano, scendono, sputano, corpi che si salutano, sbadigliano, bestemmiano sempre, fatturano. Corpi camminanti».