OPEN DOORS

Sabato 11 febbraio al Teatro Piccolo Arsenale (ore 18.00, ingresso gratuito) si svolge il primo appuntamento di Open Doors con i 25 giovani danzatori dell’Arsenale della Danza, il centro di alta formazione nella danza contemporanea della Biennale di Venezia, diretto da Ismael Ivo. Dopo il successo della scorsa stagione, l’Arsenale della Danza apre alla città e a tutti gli appassionati il lavoro di grandi coreografi della scena internazionale che a Venezia diventano maestri per i giovani allievi dell’Arsenale della Danza. Le Open Doors concludono infatti, con cadenza quindicinale, ogni ciclo di masterclass in programma, esponendo al pubblico l’esito del lavoro svolto.

L’aspetto antropologico della danza – alle diverse latitudini, nelle sue radici ritualistiche e nei suoi sviluppi contemporanei – e il corpo inteso come espressione di ciò che cultura, storia, società hanno impresso sui suoi modi e i suoi gesti sono elementi che caratterizzano molti degli insegnamenti di quest’anno. Così, la serie di Open Doors prosegue il 25 febbraio con gli esiti del ciclo di masterclass di Terence Lewis, una vera celebrità in India della Bollywood Dance, un originale mix di stili tra tradizione e modernità – danza del ventre, kathak, danze popolari indiane, modern, jazz – che è elemento costante di tutti i film della ricca cinematografia di Bombay. Il 10 marzo è la volta di Maria Thaís, coreografa e regista oltre che studiosa e pedagoga (è stata professore ospite alla scuola del Teatro di Mosca diretta da Vassilev) e Wellington Campos, esperto di danze folcloristiche brasiliane. La presentazione pubblica conclude un ciclo di masterclass dedicato al passaggio dal “corpo ancestrale al corpo teatrale”, facendo riferimento al vocabolario e alle tecniche della danza rituale degli orixás. Segue il 24 marzo Jozef Frucek e Linda Kapeteana, già danzatori con Wim Vandekeybus prima di fondare una propria compagnia, invitati a Venezia quali maestri di una tecnica singolare, legata alle arti marziali e denominata Fighting Monkey Technique. Il 31 marzo è di scena la lezione di un maestro del butoh come Ko Murobushi, che il pubblico ricorderà per lo straordinario assolo Quick Silver, visto al 4. Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia. Il 21 aprile è la volta di Adriana Borriello, già danzatrice della celebre compagnia di Anne Teresa de Keersmaeker, Rosas, e da anni attenta al rapporto tra memoria individuale e collettiva e movimento. La Borriello presenterà materiali coreografici a conclusione di un ciclo di masterclass dedicato al “corpo antropologico”. Il ciclo di Open Doors si conclude il 12 maggio con la presentazione pubblica del thailandese Pichet Klunchun, maestro di Khon, la danza classica thailandese, riletta alla luce di una sensibilità contemporanea.

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