GIOVANNI BELLINI.Un capolavoro per Venezia: 'L'ebbrezza di Noè'
Il progetto nasce dall’idea di riportare a Venezia con scadenza annuale un grande capolavoro della pittura veneta, scelto nel suo periodo d’oro, dal Rinascimento alla fine dell’Ottocento. Si tratta di opere conservate nei grandi musei d’Europa, molto poco conosciute al grande pubblico amante della pittura veneta.
Il dipinto che apre la rassegna, sostenuta anche dal supporto economico di Alliance Francoise, è un famosissimo quadro di Giovanni Bellini, eseguito attorno al 1515, L’ebbrezza di Noé. L’opera appare alla fine del XIX° secolo nella collezione di Jean Gigoux, pittore collezionista francese, che ha saputo individuare questo capolavoro in un’epoca in cui la pittura veneziana non era ancora molto conosciuta, particolarmente in Francia. Il quadro è segnalato per la prima volta nell’inventario redatto dopo la morte di Gigoux nel 1895, e fa parte del suo lascito al museo di Besançon. L’Ebbrezza di Noé diventa un punto di riferimento fondamentale per la ricostruzione della fine della carriera dell’artista. Il quadro sarà presentato per alcuni mesi nella Sala delle Quattro Porte del Correr, al centro dei percorsi espositivi permanenti. La scelta di quest’opera di Giovanni Bellini non è casuale: è il doveroso omaggio che la Fondazione vuole fare al grande pittore veneto, di cui ricorre quest’anno il cinquecentenario della morte (1430 -1516). L’esposizione dell’opera sarà arricchita da incontri, conferenze dedicate al quadro ma anche al Musée di Besancon, tra i più antichi di Francia, ora chiuso per restauro.
