L’acqua è indispensabile alla vita e metafora della nostra
esistenza.
Filosofia, arte e religione – dai primordi ad oggi – hanno sempre
affidato all’elemento liquido un ruolo fondante per ogni
manifestazione
spirituale. I miti e le simbologie che hanno accompagnato l’
evoluzione
dell’uomo fin dalle sue origini rappresentano l’acqua in una
dimensione
sacrale e comune a tutte le culture, la cui conoscenza può stimolare
–
nei contemporanei – una maggiore consapevolezza sulla necessità di
tutelare l’acqua come bene primario. La Fondazione DNArt, in
collaborazione con il Ministero per i beni e le attività culturali,
Soprintendenza Speciale per patrimonio storico artistico ed
etnoantropologico e per il Polo Museale di Venezia - in
collaborazione
con la Regione Veneto, la Regione Lombardia, il Comune di Venezia e
con
il contributo di Co.Ve.Di. s.r.l., Veolia Acqua S.r.l., Siram S.p.a.
E
AmiAcque s.r.l. - ha inaugurato nei giorni scorsi, insieme al
ministro
Sandro Bondi, la mostra Anima dell’acqua – Contemporary Art a
Venezia,
presso il Palazzo della Ca’ d’Oro.
L’esposizione è un percorso nell’arte contemporanea, arricchita
dalle
inedite installazioni dell’artista veneziano Fabrizio Plessi e le
meravigliose video-installazioni di Bill Viola per i quali l’acqua è
un
elemento fondamentale nel percorso artistico e personale, come
metafora
di purificazione, vita, morte, rinascita, sottolineando quindi
aspetti
diversi della condizione umana, per cui l’acqua non è semplicemente
una
citazione fine a se stessa ma un elemento ricco di significati.
La mostra inoltre unisce arte e poesia grazie al contributo di
alcuni
poeti contemporanei (Rondoni, Mussapi, Pontiggia, Copioli, Conte,
Cera
Rosco, Brullo, Cenni) che ripercorrono con le loro opere i temi
della
mostra, offrendo un panorama completo della suggestione che l’acqua
imprime all’umanità nel suo aspetto espressivo collettivo ed
individuale.
L’esposizione ospita alcuni artisti contemporanei (Aikman,
Andersen,
Arrivabene, Buccella,
Coltro, Costa, Damiani, Demetz, Ghibaudo, Gilardi, Inferrera,
Papetti, Raffaelli, Robusti, Stoisa) i quali, nel loro percorso
artistico hanno affrontato il tema dell’acqua sposando il percorso
scientifico della mostra.
La mostra aprirà al pubblico, in biglietteria unica con il Museo
Galleria Franchetti alla Ca’ d’Oro, dal 6 giugno fino al 22
novembre
2009, con il seguente orario lunedì 8.15-14.00, da martedì a
domenica
8.15-19.15.
Il percorso analizza otto temi:
Pensiero liquido
Il pensiero cosmologico greco nasce dall’acqua o, come ricorda
Aristotele nella Metafisica,
l’idea di un liquido primordiale-creatore ha origini così remote da
essere sempre esistito nella mente dell’uomo. Omero, Talete ed
Eraclito
sono stati i più importanti filosofi dell’antichità che hanno
espresso
il valore spirituale dell’acqua, tanto da paragonarlo alla stessa
anima
dell’uomo.
Maternità
L’acqua espressa dal pensiero cosmologico - creatrice, notturna
vischiosa inafferrabile - è in stretto contatto con l’unicità sacra
femminile e il suo potere di generare la vita. L’acqua diventa il
principio che evoca la vita nel grembo materno e con esso il calore
del
liquido amniotico e la dolcezza del latte.
Acqua e femminilità
Il profondo valore simbolico e ancestrale della maternità che
imprime
all’acqua un carattere profondamente femminile si sviluppa nel tema
della fertilità e della natura rigogliosa: della donna amante. Anche
se
le due realtà liquide della donna madre e della donna amante (come
le
sirene) sono entrambe proiettate sulla natura, seguono spesso
strade
diverse che, tuttavia, affermano entrambe il sostanziale valore
femminile dell’acqua.
Viaggio
Nella civiltà mediterranea l’eterno spazio in cui si intesse il
dialogo tra l’uomo e l’anima dell’acqua è il mare. Una distesa in cui
i
miti si adattano ad una natura ostile, dove potenze opposte - le
acque,
i venti, la terra - trascinano l’uomo nelle paurose lotte per la
sopravvivenza e ne modificano il destino
L’acqua quindi diventa, attraverso il viaggio, un’esperienza che si
traduce in pensiero, un simbolo che unifica in sé concetti
contrapposti
come l’immobilità e il fluire, la materia e l’ineffabile; una
distesa
in cui l’uomo può perdersi, ritrovare e ritrovarsi.
Oblio
Il tragico richiamo dell’acqua scura compagna del viaggio eterno è,
in letteratura, il simbolo
della morte femminile. Ofelia è la ninfa destinata a morire in
acqua,
simbolo della morte giovane, della dissoluzione della bellezza
nella
letteratura mitologica degli antichi. È l’acqua sognata, che
avvolge
gli esseri dormienti e in cui ci si abbandona in un lento oblio di
sé.
L’immagine di Ofelia offre un interessante collegamento con il mito
di Narciso, altra giovane vittima onirica dell’acqua in cui tutto
si
dissolve, in cui tutto si fonde, trasformandosi in nulla.
Trasformazioni
A custodire il confine tra acqua del tempo e acqua senza tempo sono
le creature del mare e delle acque; figure che conoscono il destino
perché sono il presente e il futuro; esseri che ammaliano e
distruggono, custodi benevoli dei riti di passaggio (matrimonio,
adolescenza, parto, morte), ma anche orribili mostri e femmine
infeconde (Scilla, Sirene, Idra, Gorgoni) posti a tutelare il
trascendente dalla temerarietà della mente umana. Così il valore
femminile delle acque cupe ritorna a far udire agli dei il suono
del
suo fluire uterino e rigeneratore.
Purificazione e Rinascita
Tra i riti collegati all’acqua delle religioni abramitiche, l’
immersione del battesimo resta uno dei più simbolici ed evocativi.
Esso
conduce alla rigenerazione dell’uomo nuovo, rappresenta lo spazio al
di
là in cui reincontrarsi e riscrivere il proprio destino.
Sete
Messaggio ancestrale che terrorizza da sempre l’uomo, antico e
moderno allo stesso tempo, è la paura della sete. Solo la mancanza
d’
acqua riesce a far conoscere pienamente il valore sacrale dell’
elemento
primordiale. Come non riflettere sull’importante monito di Emily
Dickinson: “L’acqua è insegnata dalla sete”.