Donna Leon per il Venetian Center for Baroque Music

Nasce a Venezia un inedito progetto dedicato alla musica barocca, che a partire dal mese di giugno prenderà corpo in un festival intitolato al «Risveglio degli affetti» (cfr. pagina a fronte), che tra concerti, incontri, approfondimenti con esperti del settore e iniziative editoriali si snoderà fino al concludersi dell’estate. Presidente del Comitato d’onore del Venetian Center for Baroque Music è Donna Leon, autrice di bestseller a livello mondiale – ambientata a Venezia, è famosissima la serie di gialli che vedono protagonistra il sagace Commissario Brunetti – e grande appassionata di musica, che abbiamo incontrato in un assolato pomeriggio d’aprile. «La mia passione per il repertorio barocco è davvero smodata, e i miei frequenti viaggi, oltre che per questioni di lavoro, sono spesso fortemente correlati al desiderio di andare a teatro per nutrire sempre più questo mio amore. Ho quindi accettato di buon grado la proposta di prendere parte al nuovo progetto. Durante i tre mesi in cui si svolgerà il festival, saranno presentati una serie di concerti e conferenze focalizzati sulla nascita della musica barocca a Venezia, in una rassegna volta a promuovere anche la collaborazione tra studiosi e musicologi internazionali affinché il contesto storico e il valore di tale repertorio possa essere sviscerato nel profondo. L’auspicio è che le molteplici iniziative possano essere fonte d’ispirazione per nuovi entusiasmi che possano prendersi cura dell’eredità musicale della città, contribuendo a restituire tale patrimonio alla vita culturale veneziana. Olivier e Giulio (Olivier Lexa e Giulio D’Alessio, rispettivamente direttore artistico e direttore di produzione del festival, ndr) – i veri artefici del progetto assieme al presidente del Centro, Fabio Moretti – sono stati davvero abili nel riuscire a gettare uno sguardo che abbracciasse fin dall’inizio anche le prospettive future. Mi spiego: se il festival, durante questa sua prima edizione, presenta un numero forse un po’ contenuto di esecuzioni, ha già tuttavia nelle sue corde l’idea di allargarsi nel tempo a macchia d’olio. Venezia è una città bellissima, forse la più bella che io abbia mai visto, che purtroppo è di frequente vittima del degrado, un imbarbarimento del costume che mi piacerebbe non investisse, perlomeno, anche la sfera culturale. E invece questo troppo spesso accade. Proprio a contrastare tale tendenza si muove il Venetian Center for Baroque Music. E mi auguro che le cose possano andare nel migliore dei modi».

Articolo da VeneziaMusica e dintorni.

www.euterpevenezia.it

Ilaria Pellanda
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