Rivista orale n.12
Nel migliore dei mondi possibili dove “possibili” vuole significare “non immaginari”, “non utopistici”. Ma mondo “migliore” con meno povertà e meno violenza avrebbe bisogno dell’impegno di ciascuno di noi, nel senso della rinuncia a qualche piccola cosa per far crescere il tasso di bontà complessivo. Sembra però che questa sia la cosa in assoluto più difficile da realizzare; anzi, si direbbe “impossibile”.
Per Leibniz, il grande filosofo di Lipsia, forse questo è il migliore dei mondi possibili, perché non siamo in grado (o non abbiamo voglia, o interesse) di costruirne uno migliore.
O forse, a un certo punto, qualcosa nel meccanismo del mondo si è guastato e tutto ha preso a girare all’incontrario: occorre cercare il guasto e cercare di ripararlo, magari con l’aiuto di un altro filosofo che insegni come fare.
Partecipano all'incontro:
Maria Teresa Crisigiovanni fotografa
Vanni Floreani musicista
Fulvio Ervas scrittore
Giuseppe Indelicato video maker
Alberto Madricardo filosofo
Riccardo Muratori artista, filosofo
Monique Pistolato scrittrice
Piero Politi musicista
Toni Toniato critico d'arte
Michele Zaggia video cartoonist
Ruggero Zanin filosofo