(UNGHERIA/INDIA)
Suoni e luoghi distanti tra loro che risuonano assieme come una corda (ek-tar, in sanscrito). Un gruppo che ha radici a Budapest, nel cuore d'Europa, ma che guarda ad Oriente, all'Africa cercando le linee invisibili che uniscono le tradizioni. Gli Ektar hanno realmente creato qualcosa di nuovo unendo le tecniche di canto dell'Asia al folkore dell'Europa dell'Est, la ricerca di Bèla Bartòk all' improvvisazione jazz. Un suono che richiama distanze sconfinate, mondi lontanissimi e stranamente così familiari. Il sestetto jazz Ektar riesce ad armonizzare le diverse suggestioni melodiche producendo un'espressione, melodie e ritmi quasi monocordi, in perfetta sintonia con il significato del suo nome, derivato appunto dall'espressione indiana 'ek-tar', 'una corda'.