Regia di Carlo Lodovici, 1969
Con Cesco Baseggio, Elsa Vazzoler, Gino Cavalieri, Giorgio Gusso, Lidia Cosma, Vittorio Pregel Durata 1.54.15 ; BN
Rappresentata per la prima volta al Teatro Drammatico Nazionale di Roma il 5 marzo 1891, Serenissima non ebbe fortuna, ma Gallina, corso subito ai ripari, creò e vi introdusse l’indimenticabile figura del Nobilomo Vidal, uno dei tipi più vivi e originali usciti dalla sua fantasia. Andò così incontro a Trieste e a Venezia ad un vero e proprio trionfo. Trionfo di Gallina, ma anche di Ferruccio Benini, che ebbe uno straordinario successo interpretando questo personaggio.
Fu meno entusiasta la critica, ma è anche vero che Serenissima era un’opera di passaggio, di compromesso fra il vecchio e il nuovo Gallina, quello che solo l’anno dopo avrebbe regalato alla drammaturgia italiana uno dei suoi capolavori come la Famegia del santolo.
La commedia non è priva di elementi sentimentali un po’ scontati, ma ritrova i suoi motivi migliori nel contrasto fra i gondolieri e i primi vaporetti che appaiono sulla laguna, con un’attenzione nuova alla realtà veneziana, all’evoluzione dei tempi, attraverso la quale l’autore ancora una volta come in passato ci presenta il contrasto fra due generazioni qui ben esemplificate nell’apparente lotta tra l’onestà e l’interesse, tra la Venezia tutta d’un pezzo che si vuole conservare e tutti gli elementi che concorrono a farle perdere il suo carattere…tra le gondole e i vaporetti.
Introduce Roberto Cuppone, docente di Discipline dello Spettacolo all'Università di Genova e all’Università Ca’ Foscari di Venezia, autore di monografie e di vari saggi a carattere storico, attore professionista dal 1976 (premio Teatro Goldoni 1981 per Brighella) e regista, si occupa di teatro d'attore, commedia dell'arte e teatro veneto.