Nome storico dell'arte contemporanea veneziana, Nino Memo (1941) inizia a dipingere giovanissimo. Ventenne, espone con Tancredi, Licata, Zimmermann, Palmintieri, Schultz, Greco, ai quali è legato da rapporti di amicizia e di scambio culturale. Dal '59 al '73 ha partecipato alle esposizioni della Fondazione Bevilacqua la Masa. Dalla fine degli anni '70 è presente con continuità in personali e collettive in Italia, in Europa e negli Stati Uniti. Vanta una lunga esperienza internazionale come mosaicista. Attraverso cifre e simboli che si sono via via personalizzati in segni minimali e rarefatti, Memo ha saputo interpretare in suggestive mappe della memoria e raffinati percorsi dell'inconscio, la tradizione aniconica orientale, forte dell'antica consonanza che lega Venezia a Bisanzio, ma anche al mondo islamico.
In esposizione sarà presente una serie tematica di opere in pittura, la traduzione serigrafica d'alta fattura ed in copie numerata dei temi dipinti, la reinterpretazione degli stessi in mosaico e, grazie all'esperienza della Maestra ricamatrice Norma Memo, moglie dell'artista, anche nella preziosa ed ormai rara lavorazione a tombolo, secondo l'autentica tradizione buranella.