Testi e regia di Roberto Cuppone di Davide Stefanato e Xenia De Luigi liberamente ispirato a I pirati della Plata e Storia di un barcàro con Gigi Mardegan.
Il Veneto ha più canali nell’entroterra che in laguna: quattrocento, che
collegano Venezia con Treviso, Padova, Vicenza, fino a Milano, e che
hanno portato giù nei secoli tronchi e maségni per i palazzi dogali,
sùcaro e forménto per la povera gente. Il barcàro è stato il suo pony
express: pirata nella fantasia e zingaro di fatto, sospinto dalla bava,
tirato dai cavalànti, sempre avanti tirando a sangue la sèngia col
petto. Tra la nebbia del Sile e il ghiaccio della laguna, tra un parto a
bordo e il furto del motore, el can da burcio che no sbàja, l’incendio
del Munaròn nel ‘44, strìghe e bisate, la sua eroicomica epopea finisce
improvvisamente col boom degli anni Sessanta. Perché?