La mostra presenta un centinaio di opere di Ermanno Nason (Murano, 1928), grande
maestro vetraio, membro di una famiglia significativamente presente in ogni fase della
storia muranese dal XVII secolo ai giorni nostri.
Prediletto dagli artisti de “La Fucina degli Angeli” di Egidio Costantini, Ermanno Nason
collabora con Pablo Picasso, Jean Cocteau, Marc Chagall, Max Ernst, Hans Arp,
Kokoshka, Nag Arnoldi, Borsi, Jean Le Witt, Fred Fay, Krayer, Antun Motika e
Bergamini, Guttuso, Braque, Verde, Hundertwasser, Fontana, Pignon, Bellini, Minguzzi,
Goldoni, Carraro, Fulvio Bianconi, traducendo in vetro ogni progetto, per quanto nuovo e
insolito e raggiungendo l’eccellenza, in particolare, nella lavorazione “a massello”, cioè
eseguita modellando il vetro nella massa incandescente.
Nessun maestro nella storia muranese ha saputo scolpire il vetro come lui, e nessuno
ha dimostrato una tale apertura, sincera, convinta (e per questo convincente) al
moderno, all’astratto, all’informale.
Tra le opere esposte in questa mostra, che testimoniano solo una piccola parte della sua
sterminata produzione, troviamo di tutto: dalla virtuosistica e perfetta riproduzione della
saliera del Cellini ad una versione pop della testa della statua della libertà, dagli
splendidi volti di donna in cristallo ai pulcinella di tiepolesca memoria, dall’enorme statua
di Sansone al piccolo busto di donna degno di un Aristide Maillol.