Dopo il caloroso successo con cui è stata accolta lo scorso 12 ottobre in occasione delle celebrazioni dell'autunno mestrino, torna al Teatro Toniolo di Mestre l'Orchestra del Teatro La Fenice, questa volta con un programma non più di musica barocca che richiede un organico orchestrale ridotto, ma al gran completo per l'esecuzione di una delle pagine più celebri della grande tradizione sinfonica occidentale, la Sinfonia n. 9 in mi minore di Antonin Dvoràk, universalmente nota come Sinfonia “dal Nuovo Mondo”.
La manifestazione mira a consolidare i vincoli di amicizia con il pubblico mestrino e i rapporti di collaborazione con le istituzioni pubbliche e gli operatori musicali della città ed è proposto ad un prezzo simbolico proprio per favorire la fruizione del teatro a tutti i veneziani della terraferma.
Per tale ragione il concerto, in programma al Teatro Toniolo sabato 13 novembre alle ore 21,00, è stato aggiunto alla XXV Stagione di musica sinfonica e da camera di Mestre, organizzata dal Comune di Venezia, Produzioni Culturali e Spettacolo, in collaborazione con gli Amici della Musica di Mestre.
Dirige per la prima volta l'Orchestra della Fenice il maestro norvegese Arild Remmereit, cui toccò in sorte il podio di Muti alla Scala a pochi giorni dalle clamorose vicende che portarono il direttore alle dimissioni. Classe 1961, Arild Remmerreit, diplomato in canto, composizione e pianoforte classico e jazz, ha studiato anche con Zubin Metha a Vienna, ed è stato per diversi anni assistente di Leonard Bernstein. Ha diretto orchestre prestigiose come i Munchner e i Bamberger Philarmoniker, i Wiener Symphoniker, la BBC e la Pittsburg Symphony, e dalla stagione 2011-2012 sarà Direttore musicale della Rochester Philarmonic Orchestra. In Italia, oltre alla Filarmonica della Scala, ha diretto ultimamente l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino.
Il programma completo prevede in apertura la Sinfonia n. 41 in do maggiore K 551 “Jupiter” di Wolfgang Amadeus Mozart, quindi la Sinfonia “dal Nuovo Mondo” di Antonin Dvoràk, pubblicata come sinfonia n. 5, ma in realtà nona e ultima fra le sinfonie di Dvoràk. Il nuovo mondo da cui prende il titolo si riferisce all'America, dove Dvoràk si trasferì in seguito alla nomina come direttore del New York National Conseratory of Music. La cultura americana stimolò e arricchì il compositore ceco, che compose una sinfonia di matrice classica europea, con motivi tratti dal patrimonio folkloristico ceco, ma contaminata dalla musica autoctona degli indiani d'America e dagli spirituals.