Si inaugura, sabato 2 Aprile 2011 alle ore 18.30 presso lo Spazio espositivo Badoer della Scuola Grande San Giovanni Evangelista di Venezia, San Polo, 2454 la mostra Tre Trevisan – Microcosmi curata da Federico Burbello. Il momento inaugurale, introdotto da Antonio Labalestra, presenterà un percorso espositivo nel quale sono raccolte una selezione di opere di Toni, Renato e Gianni Trevisan.
Seguendo il filo delle “costanti presenze” naturali che abitano queste opere, con la loro invariabile diversità si propone, attraverso il percorso espositivo, uno spaccato dello stato dell’arte di paesaggio in Veneto secondo un allestimento che vuole esaltare le ricercate dissonanze formali, materiche e cronologiche, ma soprattutto poetiche, presentandole come pacata sequenza di fotogrammi.
Nessun eccesso didascalico in questo senso, quanto piuttosto la sottolineatura di una ormai certificata volontà degli autori nel “circoscrivere” una predilezione per il tema del paesaggio ma senza adagiarsi sul già detto e consolidato, piuttosto secondo un rinnovato impegno che porta verso la ricerca di “bellezze impreviste”, in cui l’ibrido, il mutevole, diventano “valori” da difendere e coltivare fino ad evocare vere e proprie “apparizioni”.
Le opere in mostra si confrontano dunque, idealmente, con generazioni diverse fra loro, rivisitando linee differenti di ricerca, sino a dar vita a Microcosmi che, nel loro porsi come riflessione, come itinerario, si circostanziano intorno un’attrazione verso quel variegato quanto eterno spettacolo della natura che, se per certi versi però riprende le fila della tradizione artistica veneta, allo stesso tempo ne dissolve i presupposti più epidermicamente figurativi per rivolgersi verso la materia naturale, nella sua dimensione più interiore.
Sia i cromatismi acidi di Toni, in cui la rapidità del segno si confronta con la pacificata superficie della tela, sia le straordinarie visioni di Renato, vere e proprie risacche in cui i paesaggi emergono dall'algido cromatismo, ed in cui i luoghi del pedemontana veneta quanto la coazione a ripetere e la reiterazione del gesto delle incisioni di Gianni, sottolineano quanto il ricorso all'elemento naturale rappresenti per questi artisti, ognuno rispetto alla propria poetica peculiare, il momento per porre in atto una profonda riflessione sull'inconciliabilità apparente tra sensibilità oggettiva e la struttura inamovibile del reale.
Ogni martedì saranno presenti gli artisti.