Una mostra che parli del mare per ricordare a un pubblico di età e culture diverse il suo enorme valore nella nostra vita quotidiana e la sua presenza millenaria nella piccola storia degli uomini, non può che partire dall’abitatore marino più carico di magia e leggende che le letterature di ogni epoca abbiano forgiato, la balena.
Stefano Bombardieri allestisce nel cortile della Caserma Cornoldi una colossale installazione in vetroresina composta da tre grandi cetacei catturati e appesi a testa in giù. Quasi crocifisse su un Golgota millenario dove la razza umana ha sacrificato ogni altra razza animale a proprio vantaggio, le Balene dello scultore bresciano riassumono tutte le valenze che nei secoli abbiamo loro attribuito. Sono il mostro da combattere, impersonano le paure verso ciò che è enorme e sconosciuto, riprendono storie e racconti entrati nella memoria collettiva. Da quella biblica di Giona a quella di Pinocchio; da quella mellvilliana contro cui combatte il Capitano Achab a quelle di cui si narrava nel Phisiologus, il primo importante libro compilativo sulla natura. Ma rappresentano anche quella frangia di umanità che da tempo ha chiaro come l’impatto antropico sul pianeta abbia messo a serio rischio la sopravvivenza di quasi tutti gli esseri viventi.
La giovane pittrice e performer vicentina Monica Marioni indaga sentimenti e sensazioni dell’individuo componendoli in set fotografici laboriosissimi in cui prendono vita scenari fantastico-onirici. Per la mostra Marioni propone un’installazione a terra stampata lambda su dibond che ricostruisce l’idea di un mondo acqueo nel quale figure femminili simili a Ninfe si muovono leggere e curiose in mezzo a oggetti, animali e minerali sconosciuti. L’indagine suggerisce l’idea di una crociera mentale sul fondo del mare dove può accadere di imbattersi in foreste d’alghe e boschi di corallo, o in una giungla di esseri azzurrati che dicono dei fantasmi più antichi narrati nelle saghe e nei racconti del Nord Europa.