Renato Meneghetti paralleli vertebrali;
Justin Peyser ARM, DOGE, BISHOP a cura di Roberta Semeraro.
Federica Marangoni a cura di Roberta Semeraro.
Non è facile condensare in una “breve nota” l’arte di Federica Marangoni. Un’arte come la sua, che si distingue per la qualità e la varietà dei materiali che utilizza non meno che per la fantasia con la quale piega all’illustrazione più pregnante di concetti astratti quei materiali così duramente, per non dire aspramente concreti, non si presta, del resto, a definizioni, nemmeno alle annotazioni storiche, al richiamo al “Nouveau Réalisme” dal quale ha preso le mosse. Le sue opere esprimono, prima di tutto, una permanente condizione di libertà assoluta, pronta a sposare concetti e cause con una generosità che è caratteristica della sua personalità artistica e umana. Se volessimo cercarne una sintesi, dovremmo parafrasare i versi con i quali Verlaine dettava i cànoni della sua poetica : “de la musique avant toute chose….” : “de la lumière avant toute chose”, luce, prima di tutto, luce, sempre luce, sempre più luce. E’ la ricerca di una luce interiore che si rifrange nella festa di queste composizioni che nobilitano le cose con le quali si cimentano e le fanno lievitare e diventare simboli di libertà e di chiarezza. Federica e le sue creazioni sono a casa loro in Italia, in Spagna, in Canada, in Giappone, in tanti altri luoghi dove vivono e piacciono. A più forte ragione in questa Venezia che è sua con amore e passione.
Nei venti anni che chiudono questo secolo le opere di Meneghetti sono un continuum di esperienze cine-grafico-fotografiche, tecniche moderne e molto antiche, tuffate nella magica vetrofania delle camere ottiche. Meneghetti vive a ridosso del mondo dell’arte e del suo ‘sistema’ dosando puntualmente con discrezione le forme e i tempi della sua presenza pubblica. Questo modo di sottrarsi e di essere presente riassume il senso poetico di chi ama guardare ben oltre il basso profilo della attuale decadenza, con una posizione tutt’altro che cinica, perché ricca di vita e di speranza fin dentro la linea della “non speranza”. Ed è l’originalità di un simile sguardo, così isolato e così comunicante, a indicarci la presenza rara e preziosa di un autentico stile.
Inaugurazione 8 Settembre ore 12.00