Il progetto è dedicato alla memoria del grande poeta e ai temi generali della memoria, dell' assenza-presenza, della morte e di post-mortem. L'esposizione viene articolata in tre installazioni-capitoli: Alla ricerca della luce, Alla ricerca del senso e Post Scriptum (preludio e fuga). Il progetto non contiene illustrazioni dirette della poesia di Brodskij ma diventa una specie di viaggio metafisico. L'esposizione si apre con un percorso su fogli di carta bianca dove qualsiasi spettatore prende parte nell’atto di creare un’opera, diventando ne un co-autore. Foglio bianco è vuoto, vetro è trasparente. Per vedere l’opera, il pubblico dovrà usare una lampada dalla luce speciale, che proietta le immagini grafiche sui fogli bianchi. La luce da per sè è invisibile, neanche la materia è visibile senza essa. Entrambi trovano espressione nello sguardo di attenzione e amore. Quando la luce ha toccato la materia, può nascere immagine, che diventa un incontro, un’icona, come ha scritto il filosofo padre Pavel Florenskij nel «Porte regali»: cioè, la finestra tra due mondi – il mondo invisibile, che viene proiettato attraverso questa finestra su quello visibile. Nelle sale successive sono esposte anche oggetti, pittura, opere dalle serie Trittici semiotici (fotografia, acquerello, stampa digitale, 2010-2011) e la nuova installazione multimediale Сostruiti sulla sabbia-Seminati sotto la neve (2011).
Con il patrocinio del Comune di Venezia e del Ministero della stampa della Russia e dello Ministero della Cultura Russa. Il progetto si avvale del logo ufficiale dell’ «L’anno della cultura russa e della linguarussa in Italia» e dell’ “Anno della Cultura Italiana e Lingua Italiana in Russia».