Di: August Strindberg. Con: Giacomo Rossetto, Anna Tringali, Eleonora Panizzo. Regia: Giorgio Sangati.
Strindberg, nel suo tentativo di innovare il teatro sottolineava la necessità di ricreare un realismo quasi fotografico nella messa in scena attraverso il trucco teatrale, i dettagli. Quello che ci interessa oggi, invece, è la profondità del dramma la sua attendibilità interiore. La notte di mezz’estate di shakespeariana memoria in cui si svolge conduce il pubblico in uno gabbia mentale (e simbolica): un sogno, un incubo immerso nel buio dell’oblio e dell’inconscio. Dentro la testa dei personaggi, degli spettatori. Non c’è nulla di naturalistico nella scena dai colori acidi (con elementi che ricordano gli oggetti dilatati che si trovano in una gabbietta per uccelli), nell’uso del suono; solo gli attori e i loro corpi si assumono il dramma che si fa carne e libera tutta la sua potenza. In scena tre giovanissime promesse del teatro veneto per la regia di Giorgio Sangati.