Tutti dicono I love you di Woody Allen è una lettera d’amore al musical che trascorre lieve dalla parola al canto e alla danza, secondo una formula a suo tempo in auge. Totalmente immersi in un bagno di canzoni fra le due
guerre, seguiamo i casi di una pazza famiglia di Manhattan, completa di nonno svanito e serva padrona, coniugando Frank Capra e Sigmund Freud. Gli affezionati coniugi Alan Alda e Goldie Hawn sorvegliano ansiosi le vicende dei figlioli:
Natasha Lyonne che s’incapriccia di un ragazzo sempre diverso, Lukas Haas in rivolta contro il radicalismo chic dei suoi facendo l’uomo di destra e Drew Barrymore sul punto di sposare il giovanotto Edward Norton. Se tentar di riassumere la trama del film è un’impresa, starlo a vedere è una festa. Giocando sulle immagini delle città più amate (tra cui Venezia), affidandosi come sempre a Carlo Di Palma, ispirato trasfiguratore della realtà fotografica, l’autore allinea stupendi veterani del genere come Alda
e la Hawn a cantanti e ballerini improvvisati e sull’impalpabile ragnatela degli amori ribadisce la sua visione dolceamara dell’esistenza.