Marius et Jeannette è una storia d’amore una volta tanto autentica, nutrita di veri problemi e di veri sentimenti, tra due esseri feriti e contusi. Jeannette (la bravissima Ariane Ascaride, nella vita moglie di Guédiguian) fa la cassiera in un supermercato e non perde l’occasione di farsi
licenziare perché protesta sempre contro le ingiustizie.
Marius (il gigante bruno Gérard Meylan, amico d’infanzia del regista) si finge zoppo per riuscire a lavorare come guardiano in un cementificio abbandonato - malinconico monumento a un passato di magnifiche sorti industriali in cui sembrava che ci fosse lavoro per tutti. Jeannette
deve tirar su due figli complicati. Marius si porta dietro un doloroso segreto. E attorno a loro, come in un campiello goldoniano, gli eccentrici abitanti di quel piccolo mondo a parte che è l’Éstaque - nostalgiche della sinistra, professori in disarmo, ragazzini multicolori, un elettore
del Front National che si è subito pentito del suo voto ma viene continuamente rimbrottato per questo - intervengono, commentano, spiano, tifano, dicono la loro, componendo un revival fine secolo del cinema del fronte popolare e restituendo un’identità alla massa indistinta chiamata “i
disoccupati”. A loro è dedicato il film.
(Marius et Jeannette, 1997).
PROIEZIONI: 17.30/20.30