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Patrick Depin. CAFÉ SENSIBLE. Opere del Quotidiano

Patrick Depin è un artista che ritaglia giornali , dà alla carta la forma di una tazzina da caffè e poi l’incolla su un supporto. Una, due, tre, tante tazzine, organizzate o legate nei modi più svariati, che si confrontano o si oppongono o si impilano, riempiono lo spazio. Questa operazione apparentemente semplice di ri – produzione/ripetizione di un oggetto comune ci svela invece, con la forza della originalità creativa dell’artista , sostenuta anche da una buona dose di ironia, la serie infinita di relazioni possibili, consumate o future, contenute nell’oggetto stesso. La tazzina da caffè di Depin è una sorta di oggetto animato che mima tutte le situazioni in cui può trovarsi chi quella stessa tazzina utilizza per sorseggiare un caffè. L’uomo è assente dalle opere di Depin, ma i suoi modi di vivere, i suoi sentimenti, le sue passioni, la sua fragilità le sue aspirazioni, le sue cadute, sono presenti negli oggetti che usa. Svelandoli, l’artista non solo ribadisce la loro importanza nella vita di relazione, ma, in sintonia, per esempio con quanto ha sostenuto Renato Barilli analizzando il fenomeno della Pop art americana, egli riesce a dare agli oggetti stessi anche una dignità estetica , un’aura poetica. Partecipando al gioco ironico di Depin forse potremmo anche parafrasare René Magritte e dire “questa non è una tazza”. Nel senso che è qualcosa che va ben al di là delle normali funzioni dell’oggetto raffigurato, della forma –tazza, per assumere il valore di equivalente di situazioni esistenziali e anche di paradigmi filosofici. Le diverse serie di opere realizzate da Depin sono infatti organizzate su tematiche ben precise: i legami, più o meno pericolosi, la sete di successo, la grandeur, l’incomunicabilità, ma anche l’ansia di conoscere (le tazzine che realizzano cartine geografiche e uniscono mondi diversi), di sapere andare oltre le apparenze per risolvere gli enigmi dell’esistenza , del tempo, della vita e della morte e di sapersi commuovere di fronte ad un arcobaleno (sia pure di Tazze) o a due uccellini che dialogano poggiati sull’orlo di due tazzine. L’uso delle pagine di giornali per la costruzione della forma – tazza, che a volte assume movimenti spiraliformi, consente all’artista di darle una veste estetica di notevole impatto. I quotidiani, come si sa, hanno fogli di diverso colore a seconda che trattino di finanza o di letteratura o di cronaca. O hanno anche testate a colori. Giocando su questi tre elementi, Depin realizza opere dove il significato è esaltato dalla gradevolezza grafica e cromatica. Ci sono alcune opere, come per esempio Au quotidien o Kinder zeit, raffiguranti decine di tazzine una sull’altra, ordinate per fasce orizzontali e verticali su cui scorrono i nomi variamente colorati dei quotidiani di tutto il mondo, che hanno un impatto visivo pari alle immagini seriali di prodotti (Campbell’ Soup o Green Coca – Cola ) di Andy Warhol. E comunque, come abbiamo detto, non si tratta esclusivamente di pura ricerca formale, anche se questa non va assolutamente sottovalutata in tutta l’opera di Depin. La stessa costruzione formale dell’opera entro lo spazio ha significati profondi. Noi infatti vediamo le tazzine, nel loro diverso atteggiarsi, inserite in uno spazio vuoto. Mentre le tazzine hanno una loro forma abbastanza tridimensionale, sono tuttavia inserite in una realtà spaziale dove non c’è traccia di illusione prospettica. Ecco, il vuoto è un altro elemento simbolico ,un’altra metafora inscritta nelle opere di Depin, che proprio dall’elemento formale in particolare dai materiali usati, riesce a far scaturire molti significati. Come per esempio lo scorrere del tempo, connaturato proprio al consumo del “quotidiano”. Ma il ritaglio comporta anche la distruzione delle parole, con le lettere che diventano fonemi senza alcun legame o senso se non quello estetico di rafforzamento della forma. E dunque anche queste parole - non più parole sono ricche di rimandi culturali e di speranza: occorre esotericamente riscoprire/ricostruire la parola perduta. Anche stando seduti ad un caffè.

La mostra è allestita all’interno dello “Spazio Espositivo Badoer” prospiciente la Scuola Grande San Giovanni Evangelista di Venezia, ed è comprensiva di circa 70 opere.

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Ticket: consulta il sito dell'evento
when
from Apr 21, 12 to May 20, 12
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Time: (pick a date)
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Casinò di Venezia
Ca' Vendramin Calergi, Cannaregio 2040 - 30121 Venezia
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