Un libro da tasca di difficile definizione. Non è un romanzo, non un saggio, né una raccolta di racconti... Eppure ha in sé parti di tutti questi generi letterari. Impreziosito da scatti in bianco e nero, si presenta come un taccuino di viaggio del vivere e dello scrivere. Per Monique Pistolato la scrittura è un’esperienza totale che scava nella persona e nel mondo circostante in un continuo rimando tra dentro e fuori. Esplora il bisogno alla narrazione germogliato in un contesto di rocambolesche vicissitudini infantili, traslochi e consolazioni di storie. Nutrimenti per far fronte all’imponderabile. Ma il rapporto con la lettura, sembra essere per lei, quello più intimo ed esclusivo per ricevere vitamine di emozioni e saperi: bambagia di protezione. Ci apre così la sua valigia di attrezzi invisibili: i sensi come elemento conoscitivo, una bussola per l’incontro con “l’altro”, recettori che incamerano conoscenze da tradurre in parole. Parole che legano le esistenze all’eternità o che diventano orticanti nel consumo banalizzato del quotidiano, ne redige una rubrica affettiva. Chiude con ritagli di quotidiano fermati dal racconto. Stanze. Treni. Baci dati e mancati. Isole. Il volume ha ricami di foto di Mariateresa Crisigiovanni. Visioni che intensificano le trame e abbracciano le parole nel sogno marino dell’immagine di copertina... Una scrittrice e una fotografa si sono incontrate nel terreno sensibile dei linguaggi in un’opera che nei piccoli dettagli svela la sua forza profondamente sociale. Monique Pistolato esordisce al premio Emilio Salgari nel 1997. Passando attraverso quotidiani, riviste e antologie, ha ricevuto molti riconoscimenti. Alcune sue opere sono diventati allestimenti teatrali. Ha pubblicato: Bum bum, la meridiana (2004) e Un tempo necessario, la meridiana (2007). Con Ibis, la raccolta Un’altra stanza in laguna (2005) e una guida: Venezia, guida alla città invisibile. Dieci itinerari insoliti e curiosi per calli e canali (2010).