Nel tempo dell’informazione globale un’opera immensa e nuova, come quella di Carlo Enzo, rimane ancora inspiegabilmente sepolta. Eppure, da oltre cinquant’anni, questo solitario pensatore è impegnato in un meticoloso lavoro di interpretazione del TaNaK: il libro originario ebraico dal quale deriva la grande tradizione biblica occidentale.
Uno studio (in otto volumi) per il nostro tempo; un’attenzione adamica per il nostro mondo: l’attualità è messa a confronto con l’origine, la scienza con la fede, la ragione con i miracoli. Un vortice etico-semantico al quale nemmeno Architettura può sfuggire.
Progetto, creazione, elaborazione, edificazione, immagine, somiglianza, sono alcune delle parole lacerate che trovano, nell’opera di Carlo Enzo, il vigore della propria rinascita.