theatre
The History boys

Tratto da 'The History boys' di Alan Bennet.

La commedia mette in scena un gruppo di adolescenti all’ultimo anno di college, impegnati con gli esami di ammissione all’università. Sono ragazzi molto diversi tra loro ma affiatati: dal leader della classe, il donnaiolo Dakin, al fragilissimo Posner, innamorato - per nulla segretamente - di lui, fino al poco convenzionale Scripps , in crisi spirituale. L’insegnante di inglese, Hector (“irresistibile” Elio De Capitani) e quella di storia, Mrs Lintott (Ida Marinelli), cercano di stimolare la loro curiosità al di là dei percorsi consueti e preconfezionati, infischiandosene del prestigio, delle tradizioni, dei primati e dei punteggio scolastici, mentre il preside (Gabriele Calindri), per buon nome della scuola, li vorrebbe tutti a Oxford o Cambridge. Si apre così uno scontro che vedrà scendere in campo anche un giovane professore, cinico e ambizioso (Marco Cacciola), incaricato dal preside di dare una “ripulita” allo stile dei ragazzi, renderlo più brillante, “giornalistico” e più spendibile al “supermercato del sapere”, con buona pace della ricerca storica e dei dibattiti di metodologia. La commedia ci introduce da subito nel mezzo delle lezioni di Hector, dove domina un clima anticonformista, si citano a memoria poesie di Auden o Withman, ma anche vecchi film o canzoni (con tanto di accompagnamento al piano), creando relazioni e connessioni apparentemente senza una precisa finalità. Ma non saranno questi metodi così poco ortodossi a costringere il professore alla pensione anticipata (e a condurre verso un finale inaspettatamente tragico), bensì il suo “vizietto” di palpeggiare gli studenti più dotati. In scena accanto ai “prof” De Capitani, Marinelli, Calindri e Cacciola un gruppo di otto giovani, “bravissimi e tutti under 30”: sono attori diplomati alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano (Andrea Germani), alla scuola del Teatro Stabile di Genova (Vincenzo Zampa), alla Civica di Milano “Paolo Grassi” (Giuseppe Amato e Angelo Di Genio), alla scuola del Teatro Stabile di Torino (Marco Bonadei) e all’Accademia D’arte Drammatica “Silvio D’Amico” (Loris Fabiani e Alessandro Rugnone), oltre al pianista Andrea Macchi.

Alan Bennett, conosciuto in Italia soprattutto per i suoi divertentissimi romanzi (editi da Adelphi) è nato nel nord dell’Inghilterra, vicino a Leeds, nello Yorkshire. La sua fuga dalla provincia è avvenuta riuscendo a penetrare le maglie molto strette del sistema educativo britannico. Approdato ad Oxford con una borsa di studio presso l’Exeter College, si è laureato in storia ed ha insegnato per diversi anni, finché non ha abbandonato il mondo accademico per dedicarsi al teatro e alla letteratura, con grande successo. Con The history boys Bennet è tornato a quel momento cruciale della sua vita. Il suo ultimo titolo uscito in Italia è Una vita come tante.

Regia di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani, con Elio De Capitani, Ida Marinelli.

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Ticket: consulta il sito del teatro
when
from Mar 6, 13 to Mar 10, 13
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Teatro Goldoni
San Marco 4650/b - 30124 Venezia
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