Nato nel 1986, diplomato all'Accademia di Belle Arti di Firenze e a quella di Venezia, Zavatta ha esposto giovanissimo in mostre personali e collettive a Londra, Bruxelles, Bologna (in un evento collaterale di Arte Fiera), Como, e Torremaggiore con crescente successo di critica e pubblico.
Francesco ha realizzato questi lavori su cui le pennellate scorrono libere, istintive e appassionate, ricreando trasparenze, riflessi, vortici, luminosità e volumi che i suoi giovani occhi hanno colto prima come studente ed ora come talento già collocato nella scena artistica italiana. Questo titolo vuol essere in qualche modo anche un augurio per la città. Perché storming, storm sono parole offrono persino il suono stesso della tempesta, sia essa personale o collettiva, emozionale o reale, romantica o finanziaria, ma anche speriamo di energie mentali da rimettere in gioco malgrado il subbuglio o il disagio che a volte ci disturbano.
Sono opere di impatto, create addosso a luoghi più volte visitati ma ogni volta diversi, osservati e colti senza la paura di guardare in faccia ad esempio un cartellone pubblicitario – se c’è, c’è – o una città cambiata e deformata. E se questa deformità infastidisce l'adulto (e magari per ottime ragioni), incuriosisce invece il ragazzo e chi ne conserva lo sguardo.