Tra i temi di ricerca innovativi sviluppati durante l’elaborazione del nuovo Piano Territoriale
Regionale di Coordinamento del Veneto, adottato con D.G.R. n. 372 del febbraio 2009, è il Progetto dell’Architettura del Novecento che ha permesso di condurre indagini, sopralluoghi, campagne fotografiche e ricerche di archivio.
Il progetto Novecento. Architetture e città del Veneto è fondato sulla consapevolezza che gli edifici sono elementi fondanti dello spazio urbano e che i manufatti realizzati
durante quel secolo hanno profondamente mutato, più che in ogni altra epoca, lo spazio, l’immagine e la struttura delle città per rispondere ai nuovi obiettivi, quali
la modernizzazione, l’infrastrutturazione, l’erogazione di servizi e il miglioramento delle condizioni abitative. Aree storiche riqualificate, nuove espansioni residenziali
e produttive, attrezzature di servizio e della mobilità, spazi pubblici e piazze hannoCprofondamente mutato le principali città del Veneto, creando nuove dimensioni e
relazioni urbane e territoriali.
Attraversa tutto il secolo una ricerca costante nella riflessione e nello sviluppo del linguaggio architettonico – anche di rottura rispetto al passato – creando la ricchezza
delle città venete contemporanee e la loro complessità ed eterogeneità, maggiore che in qualsiasi altro periodo.
Oggi, un progetto di salvaguardia e valorizzazione è necessario, poiché molti di questi manufatti, spesso di significativo valore architettonico, urbanistico e testimoniale, non sono soggetti a nessun tipo di tutela: moltissimi edifici di rilevante interesse sono già andati perduti, dopo che interventi di ristrutturazione ne hanno sfigurato i caratteri peculiari, o sono addirittura stati demoliti.
Attraverso questa mostra itinerante e l’atlante ricognitivo regionale si intende promuovere una maggiore e diffusa consapevolezza, al fine di valorizzare il patrimonio del Novecento veneto, come già è stato fatto per l’inestimabile patrimonio delle Ville Venete e dei centri storici e, solo parzialmente, per l’archeologia industriale.
L’intervallo temporale considerato nelle varie fasi del Censimento inizia con gli anni Venti, che coincidono con la fondazione dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, e giunge fino ai giorni nostri.
Di grande significato sono le ricadute sul territorio regionale di una così importante Scuola di architettura, che ha annoverato Maestri (Carlo Scarpa, Daniele Calabi, Giuseppe Samonà, Franco Albini, Ignazio Gardella, Lodovico Belgiojoso, Giancarlo De Carlo, Gino Valle, Aldo Rossi) i quali, insieme a figure di spicco dell’architettura
veneta (Daniele Donghi, Giuseppe Torres, Duilio Torres, Virgilio Vallot, Eugenio Miozzi, Francesco Bonfanti, Edoardo Gellner, Gianni Avon, Marco Zanuso, Bruno Morassutti, Arrigo Rudi, Gianugo Polesello, Iginio Cappai e Pietro Mainardis, Giuseppe Davanzo) e a molti altri progettisti hanno svolto per il territorio ricerche progettuali – insediative, compositive, distributive e linguistiche – che rappresentano una parte significativa del patrimonio regionale. Di molti progetti di questi Maestri sono conservati nell’Archivio Progetti dell’Università Iuav di Venezia i disegni, i plastici e carteggi originali, che, in occasione della mostra, verranno esposti.
La Mostra Novecento. Architetture e città del Veneto è presentata all’Archivio Progetti dello IUAV per riannodare la costruzione del territorio veneto alla ricerca universitaria, nel cui ambito molte delle opere migliori si sono formate. Un doppio percorso struttura infatti l’esposizione. Il primo presenta i documenti del censimento come le cartografie ricognitive georeferenziate, le analisi urbane, i rilievi fotografici che hanno individuato 677 manufatti o complessi edilizi, 57 ambiti urbani che raccolgono oltre 500 manufatti e 598 edifici contemporanei. Il secondo presenta i materiali originali: schizzi e disegni esecutivi, foto d’epoca e plastici documentano il profondo impegno nella costruzione di brani di città e di centri minori nella consapevolezza della ricerca
di qualità e nell’interpretazione attenta delle tradizioni di un paesaggio culturale nobile e antico, così come documentano una dimensione professionale intesa come impegno civile rivolto alla costruzione della bellezza per i luoghi del vivere sociale e individuale.
Il progetto Novecento. Architetture e città del Veneto ha previsto, nella prima fase del suo svolgimento, un censimento, realizzato in collaborazione con gli Ordini degli Architetti Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori (OAPPC) delle province del Veneto, in quanto si è ritenuto, da un lato, che gli Ordini professionali provinciali costituissero un privilegiato punto di osservazione dei fenomeni di trasformazione urbana del Novecento e, dall’altro, che proprio gli iscritti ai diversi Ordini professionali fossero deputati attraverso i loro progetti alla salvaguardia e alla tutela dei valori di questo patrimonio. Questo grande, corale lavoro d’indagine e la conseguente riflessione scaturita mostrano un’altra faccia dell’identità culturale del Veneto, scoprendo una produzione di architetture e brani urbani di qualità e innovazione, costituendo un patrimonio diffuso sul territorio, che richiede studi e ricerche, approfondimenti tematici, verifiche storiche, sviluppo di metodologie condivise di valorizzazione ed elaborazione di tecniche di intervento compatibili.