Dopo la morte violenta dell’anarchico Giuseppe
Pinelli alla questura di Milano, in seguito all’interrogatorio sulla strage di Piazza Fontana, il
Comitato Cineasti Contro la Repressione decise di realizzare un film in cinque episodi per far chiarezza su questo fatto di cronaca avvolto nel mistero. Solo due videro la luce: quello di Nelo Risi e quello di Elio Petri. Nel cortometraggio di Petri, che filma in 16mm con la tecnica del piano-sequenza e con un’impostazione teatrale, gli attori simulano le tre versioni che furono date sul
“suicidio” poi diventato “malore attivo” di Pinelli.