Il 23 ottobre 1997 go ciapà un treno e son partìa”. Era fatta, ora ero ufficialmente una nord-est-ranea. Con questo sguardo ho provato a raccontare il mio rapporto d’amore-odio con il Veneto e i suoi abitanti, ne è uscita una giostra di personaggi grotteschi che con lucida follia provano a rispondere ad esplosivi quesiti: il nord è così diverso dal sud? Forse al nord non si evadono le tasse? Forse al nord non ci sono “amici” o parenti pronti a dare una spintarella? Forse al nord non si paga il pizzo? Non si lavora in nero? Non ci sono furti o delitti? “Veneti Fair” è la storia di un divorzio e mentre la racconto mi scappa da ridere.