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Tre Oci Tre Mostre

Dopo il grande successo della mostra di Elliott Erwitt (Personal Best), la Casa dei Tre Oci presenta al pubblico, in occasione del Natale 2012, un progetto espositivo che propone tre differenti esperienze legate all’eccellenza fotografica veneziana, con il chiaro intento di dare visibilità ai protagonisti della cultura visiva presenti nella città lagunare.

Al primo piano: “La seduzione delle forme, nuove fotografie dalla collezione della Fondazione di Venezia”. Ricerca e passione sono le ragioni che hanno dato vita alla collezione di fotografie della Fondazione di Venezia, attraverso un percorso di crescita che, negli anni, si è arricchito di spunti ed interessi sempre più avvincenti, contemplando la storia, la sperimentazione e l’arte contemporanea come gli elementi strutturali di una raccolta votata a divenire un punto di riferimento per la fotografia italiana. Il punto di partenza è stato, senza dubbio, l’acquisizione dell’archivio fotografico e librario di Italo Zannier; il primo passo verso un approccio antologico alla disciplina, lì dove l’interesse per gli archivi si traduce nell’amore per la storia e la cultura del nostro Paese, abbracciando un arco temporale che parte dalla nascita della fotografia e giunge ai nostri giorni. Ad oggi tra le nuove acquisizioni - generose donazioni giunte dagli artisti o dai loro eredi e acquisti mirati qui per la prima volta presentati - spiccano nomi come Olivo Barbieri, con le gigantografie scattate su Piazza San Marco, Giorgia Fiorio e i suoi paesaggi assoluti e immacolati, le sperimentazioni contemporanee di Paolo Ventura sul tema della memoria, e alcuni preziosi vintage della fotografia italiana più classica come Nino Migliori, Mimmo Jodice, Simona Ghizzoni, Lorenzo Cicconi Massi, Gianni Berengo Gardin e lo stesso Italo Zannier. Acquisizioni che integrano ed arricchiscono la collezione, fino a scandire le fasi evolutive del suo racconto, al passo con i tempi e le attuali esigenze culturali. Immagini attuali che si confrontano con quelle passate, visioni che alternano stili espressivi, punti di vista e percezioni, tanto da dare la sensazione di un’ “antologia di immagini”, che attraversa epoche e contesti differenti. “Collezionare fotografia è collezionare il mondo”, così Susan Sontag esprime il suo pensiero sulla fotografia, introducendo il tema della collezione come strumento di studio e conoscenza della realtà, unitario e sequenziale ritratto del mondo intero.

Al pianterreno troviamo: “Flash, mostra sociale del Circolo La Gondola”. Il celebre circolo fotografico, come ogni anno, presenta le opere dei propri soci. L’argomento prescelto quest’anno è il Flash, leit motiv di una ricerca visiva collettiva che si interroga sul tema della velocità, sul significato dell’attimo fuggente, del momento unico e irripetibile. Le immagini che i soci della Gondola Andrea Avezzù, Enrico “Gigi” Bacci, Antonio Baldi, Aldo Brandolisio, Fabrizio Brugnaro, Lorenzo Bullo, Paola Casanova, Carlo Chiapponi, Mirella Doni, Stefania Galluccio, Mirella La Rosa, Matteo Miotto, Aldo Navoni, Giorgio Nicolini, Stefano Pandiani, Alessandro Rizzardini, David Salvadori, Giorgio Semenzato, Massimo Stefanutti, Fabrizio Uliana, Giovanni Vio, Emilio Zangiacomi Pompanin, presentano in questa mostra, ripercorrono la tecnica in tutte le sue possibilità espressive, sullo sfondo della città di Venezia che rappresenta, nel suo interesse storico e culturale, il punto di riferimento per la riflessione sociale portata avanti dal Circolo. Con questa mostra, La Gondola porta avanti, ancora oggi, come allora un percorso di studio e riflessione sulla fotografia come strumento di scrittura narrativa ed emotiva, riflettendo sul tema della luce in quanto elemento imprescindibile all’interno del processo di produzione delle immagini. La luce artificiale, e nello specifico il flash, è pensato, nel corso di questa ricerca, come il filo rosso espressivo che interroga la tecnica in funzione del significato, sempre variabile a seconda del punto di vista del fotografo. Il flash si fa, dunque, elemento sintattico all’interno di linguaggi differenti: ora pronto ad agire come lampo bianco, inaspettato bagliore descrittivo e minuzioso; ora ritmico e sequenziale, capace di cogliere i gesti di un movimento; ora isolato e circoscritto, punto luminoso di paesaggi serali, metafisici e irreali. Una mostra eterogenea, capace di mettere in evidenza la molteplici possibilità creative della macchina fotografica e di un accessorio considerato sinora marginale come il flash.

Ultima, ma non meno importante, al secondo piano del Palazzo,“Emersioni, (some) new photography in Venice”, è la collettiva a cura di Xframe (studio fotografico attivo proprio sull’isola della Giudecca), che vede la presenza di numerosi fotografi: Manuel Capurso, Manuel Costantini, Laura Fiorio, Gianmaria Gava, Diambra Mariani, Nicola Mazzuia, Daniele Sambo, Federico Sutera, Luca Tommasi, Patrick Tombola. La collettiva è affiancata da una sequenza di progetti editoriali connessi alla fotografia contemporanea, selezionati con il contributo curatoriale di Saul Marcadent. Include autoproduzioni, libri d'artista, pubblicazioni più o meno complesse nella forma e nel contenuto.

Nelle sale della Casa dei Tre Oci diversi progetti, divisi per autore, offrono al pubblico un percorso visivo composto da una serie di opere in cui emerge con tutta evidenza la varietà di stili e linguaggi differenti. E’ l’energia delle idee. E’ la restituzione della creatività dei giovani, del loro impegno sul territorio. I racconti fotografici spaziano dalla fotografia di paesaggio a quella artistica, dal reportage alla fotografia di architettura e narrano storie legate alla città, alla vita contemporanea, a tematiche sociali, antropologiche o concettuali, dando così una assaggio della giovane produzione fotografica contemporanea. “Emersioni” è la riscoperta del processo fotografico stesso, al quale contribuiscono non solo elementi tecnici ma anche culturali, sociali ed emotivi, tutti confluenti verso una sintesi soggettiva della realtà.

Con l’esposizione Tre Oci Tre Mostre prende corpo una delle ipotesi sulle quali si discusse all’avvio delle attività culturali nella Casa dei Tre Oci: discutere, produrre e fruire cultura attraverso il linguaggio della fotografia, non solo con importanti esposizioni rivolte ad un pubblico vasto ma anche con un’attenzione particolare alle realtà locali “storiche” come il Circolo La Gondola o emergenti come lo studio Xframe, prendendo atto dello stretto e profondo rapporto che Venezia ha con la fotografia. La valorizzazione di questo legame fra la città, che ha in sé tante memorie del passato, e gli strumenti nuovi della comunicazione per immagini è la sfida che si apre alla Casa dei Tre Oci. La Fotografia, ormai oggetto primario anche nel patrimonio culturale della Fondazione di Venezia, ma per molti aspetti minoritario nel percorso della fruizione culturale in Venezia, può trovare una casa accogliente e scientificamente adeguata.

Lo spazio espositivo della Casa dei Tre Oci, di proprietà di Polymnia, società strumentale della Fondazione di Venezia, è un progetto di Civita Tre Venezie e Fondazione Forma, in collaborazione con Veneto Banca.

information
Ticket: consulta il sito dell'evento
when
from Dec 14, 12 to Jan 13, 13
SuMoTuWeThFrSa
Time: (pick a date)
where
Casa dei Tre Oci
Fondamenta delle Zitelle 43 30133 Giudecca - Venezia
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