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Canti della Passione e di lode tra spirito romantico e culto dell'antico

In programma due opere giovanili, composte da due tra i massimi esponenti del romanticismo tedesco - Johannes Brahms e Felix Mendelssohn - poste a confronto con due canti della Passione di scuola italiana, rispettivamente di Antonio Buzzolla e Pierluigi da Palestrina. Di Antonio Buzzolla si è recuperato – grazie alla trascrizione e revisione di Marco Manzardo - il manoscritto conservato nel fondo musicale della basilica di San Marco del Miserere in Si bemolle minore, ovvero il salmo 50, prescritto dalla liturgia per l'inizio della Quaresima. Composto nel 1864 per la Cappella Marciana, di cui Buzzolla fu direttore, il brano rivela a tratti l'indole teatrale del maestro di Adria, che giunse alla composizione sacra dopo numerosi anni di successi in ambito operistico. Il Begräbnisgesang, un canto funebre composto nel primo Cinquecento dal poeta polacco Michael Weiße, e posto in musica nel 1858 da un giovane Johannes Brahms, è un testo colmo di dolore e consapevolezza del cosiddetto memento mori, che guarda al conforto nella salvezza eterna, e viene sapientemente enfatizzato da soluzioni ritmico-armoniche ed orchestrazioni che troveranno, dieci anni dopo, ampia collocazione nel grandioso Ein deutsches Requiem. La sequenza Stabat Mater a otto voci di Pierluigi da Palestrina, fulgido esemplare della scuola rinascimentale romana, sarà proposta nella lettura fortemente romantica presentata nel 1848 da Richard Wagner, di cui quest’anno ricorre il 200° anniversario della nascita e - proprio il 13 febbraio - il 130° anniversario della morte. Wagner intervenne nella partitura originale con proprie trascrizioni ritmiche, oggi desuete, nonché precise indicazioni dinamiche e suddivisioni delle parti in soli, semicori e cori; traspare chiaramente come Wagner avesse intuito, in netto anticipo rispetto al suo tempo, la necessità di rispettare gli accenti del testo, sia pure mantenendo la rigida scansione ritmica in battute regolari. Il Te Deum in Re maggiore per doppio coro fu composto nel 1826 da un Felix Mendelssohn poco più che adolescente, già attivo presso la Berlin Singakademie di Carl Zelter. Il giovane studente scelse di cimentarsi con un organico prettamente marciano, il doppio coro; il risultato, ben lontano dallo stile maturo del compositore, è intriso di stilemi che guardano alla scuola italiana rinascimentale, in primis Giovanni Gabrieli e Claudio Monteverdi.

Il concerto viene eseguito per la parte di soli e coro dal Coro da camera Reale Corte Armonica “Caterina Cornaro”, nato ad Asolo nel 1993, insieme all'Orchestra da Camera 'Lorenzo Da Ponte', formata dai migliori musicisti dell'area mitteleuropea (nordest d'Italia, Ungheria, Austria, Baviera) e fondata dal maestro Riccardo Zarpellon, che li dirigerà a Santa Maria della Pietà. I due ensemble collaborano da anni per il repertorio sinfonico-corale, e insieme hanno eseguito innumerevoli brani del periodo barocco e classico.

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Ticket: ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili
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Castello 3701 - 30122 Venezia
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