Questa formazione nasce da un’idea che ha come scopo la reciproca conoscenza, tra docenti ed allievi, in un ambito sia musicale che umano, attraverso la condivisione del progetto di alcuni concerti suonati assieme, dove ciascuno a turno ha l’occasione di esibirsi nelle parti solistiche, suonare da “tutti” ed essere in continuo confronto con il temperamento, le idee ed il suono dei propri compagni.
Il repertorio di un tale gruppo può spaziare dai compositori delle corti inglesi di fine ‘500 fino alle musiche dei Beatles e di Morricone, avvalendosi di partiture originali per questa formazione, di bellissime trascrizioni ed arrangiamenti, anche adattati espressamente per il gruppo, nonché degli stessi “Soli” del repertorio di primo violoncello in orchestra: così in ragazzi hanno modo di suonare in concerto ed in pubblico come preparazione stessa delle loro audizioni.
Giovanni Gnocchi, violoncello concertatore
Vincitore del Concorso F.J. Haydn di Vienna e laureato ai concorsi violoncellistici Primavera di Praga e Janigro di Zagabria, ha debuttato come solista assieme a Yo-Yo Ma, e suonato sotto la direzione di Dudamel, Hogwood, Rizzi, Despalj, all’Hong Kong Arts Festival, Mozarteum Salzburg, Wiener Konzerthaus. Fondatore del Quartetto di Cremona e del David Trio, ha vinto Premi in Europa e USA. Premiato dal Borletti – Buitoni Trust e vincitore dell’Audience Prize della Wigmore Hall di Londra, si è esibito presso i più importanti festival anche con musicisti quali il Quartetto Hagen, Kavakos, Lucchesini, Madzar, Mahler Chamber Soloists, B. Bonney etc…ed eseguito la Sonata di Strauss con A. Lonquich per le Serate Musicali di Milano. Primo Violoncello solista della Camerata Salzburg per 8 anni, invitato come violoncello solista nelle Philharmonia Orchestra, Munchner Philharmoniker, Orchestra Mozart, London Symphony, è membro della Lucerne Festival Orchestra di Abbado. È Guest Principal Cellist alla Royal Philharmonic Orchestra di Londra e dal 2012 insegna presso l’Universität Mozarteum Salzburg. Suona un violoncello Balestrieri della Maggini Stiftung grazie al prezioso aiuto del Dott. Massimo Bassi, e un arco di Lucchi.