“Tempi schiodati, i nostri: le esondazioni e i terremoti distruggono i fieri capannoni che avevamo innalzato a sfidare gli dèi, il nostro fugace benessere ci può essere tolto in ogni momento. Abbiamo osservato con cura il panorama del nostro Veneto, per non restare accecati abbiamo indossato le lenti fabbricate, secoli fa, da Angelo Beolco, detto Ruzante. Grazie a questo filtro siamo riusciti a scoprire una rete di storie, forse non rassicuranti, ma vive. I nostri eroi parlano una lingua mista, una koinè di dialetto veneto della grande metropoli, inglese scolastico e da canzoni pop, e italiano da fiction tv. Potrebbero essere felici, ma sono macinati nella grande macchina del desiderio che prende tutti e sbatacchia qua e là la gente, come in preda a un gran vento: ognuno può essere ciò che vuole, ma nessuno più sa cosa vuole.”
Andrea Pennacchi