Ultimo concerto del ciclo inaugurale Tafelmusik.

Interpreti: Sharon Zhai soprano, Corrado Ruzza pianoforte.

Tafelmusik o sia “Musica da tavola” è l’antichissima usanza di accompagnare suonando e cantando banchetti e simposi, usanza che tocca il suo apice nel XVII e XVIII secolo allorché in Germania e in Francia con questo termine si designa un genere musicale strutturato come una suite di danza. C’è tuttavia anche una stretta relazione tra opera e Tafelmusik: il “documento” più eloquente in tal senso è proprio la scena della cena in casa di Don Giovanni nell’opera di Mozart: mentre il padrone di casa attende il Commendatore e Leporello gira per i tavoli assaggiando i cibi, un gruppo di musicanti suona tre Arie alla moda nella Vienna di quegli anni tratte da Una cosa rara di Martin y Solèr, Tra i due litiganti il terzo gode di Giuseppe Sarti e “Non più andrai” da Le nozze di Figaro dello stesso Mozart. Una tela del pittore francese Michel Barthelémy Olliviers (1712-1784) ritrae Mozart adolescente durante una Tafelmusik intitolata Le Thè à l’anglaise dans le salon des quatre glaces au Temple avec toute la cour de prince de Conti écoutant le jeune Mozart en 1766, Paris. Palazzo Giovanelli è un luogo mozartiano. Nel 1771, infatti, Mozart era a Venezia, durante il Carnevale, con il padre che, dopo aver decantato alla moglie l’accoglienza ricevuta da “tutta la noblesse” veneziana, annota alcuni indirizzi di personalità di spicco che visitarono in quei giorni tra cui“Sua Eccellenza il Signor Benetto Conte Giovanelli a San Stae-Eustachio”. Protagonista della odierna Tafelmusik a Palazzo Giovanelli è la giovane soprano cinese naturalizzata australiana Sharon Zhai, vincitrice nel 2013 di diversi concorsi internazionali, accompagnata al pianoforte dallo specialista mozartiano Corrado Ruzza. Il repertorio è uno spaccato del vasto panorama della vocalità mozartiana. Le Arie da concerto Kv 418 e 583 (quest’ultima su versi di lorenzo Da Ponte per Il burbero di buon cuore di Martin y Solèr), Arie tratte dalle opere in italiano su libretto di Da Ponte e Arie da Der Schauspieldirektor e Die Zauberflöte.