Quasi sempre dannazione, ma talvolta anche vita che scansa una morte annunciata, l’esilio è comunque spiazzamento, interno o esterno, disancoraggio, perdita della dimensione domestica, dell’ovvio, dolore, rottura e appello. Esilio è fratello, ma anche padre e figlio di follia, in una parentela mobile che può scomporre genealogie e costellazioni familiari, rovesciare i destini, riaprire alla speranza. Parleremo di molti diversi esili e delle molte e contrapposte storie che ne sono venute. Ma soprattutto di quelle che potrebbero venirne.
Il Festival dei Matti si svolge dal 8 al 10 novembre, tre giornate di incontri e invenzioni per restituire voce a noi tutti, quando siamo matti. Ospiti sono scrittori, filosofi, artisti, cittadini per parlare di questo, rappresentarlo, restituirgli valore.
Obiettivi:
- Promuovere la costruzione di un contesto culturale in cui diversi linguaggi che si misurano con questa esperienza trovino ospitalità e visibilità in una cornice riconoscibile.
- Rimescolare le carte, smontare tabù e diffidenza, riconoscere il nostro essere a volte funamboli, matti con noi stessi, come campo familiare, possibile ponte alla follia degli altri.
- Accostare i destini di matti riusciti e matti per sventura, immaginarne risvolti e reversibilità. Entrare in dissonanza con quanto diamo per scontato e lasciamo sullo sfondo.
- Promuovere una piena appartenenza alla collettività (in termini di diritti e di protagonismo) ai matti per forza, offrendo loro un’opportunità di formazione e di lavoro.
I luoghi del festival:Ateneo Veneto, Auditorium Santa Margherita, Teatrino Groggia Teatro Goldoni, Telecom Italia Future Centre.
PROGRAMMA DEL FESTIVAL