Intorno al mezzogiorno del 28 settembre 1538 il mare della baia di Pozzuoli si ritirò di colpo di quasi 400 metri, lasciando a secco un ampio tratto di costa. Fu quello il primo segnale dello spaventoso evento che così si annunciava e che sarebbe durato per un'intera settimana. A termine della quale, fra eruzioni, scosse di terremoto, maremoto, devastazioni, piogge di cenere, crolli e incendi, venne a formarsi, cancellando l'antico borgo di Tripergole, il cosiddetto Monte Nuovo, un cono vulcanico alto 130 metri che sorge presso Pozzuoli. Il terribile evento fu raccontato in presa diretta, per così dire, da numerosi testimoni, e da quel momento l'area dei Campi Flegrei divenne una delle tappe obbligate del grand tour di tanti illustri personaggi del tempo. Fra questi, negli anni '70 del Cinquecento, il pittore e miniaturista fiammingo Georg Hoefnagel e il grande cartografo Abraham Ortelius, che furono insieme in quei luoghi nel corso di un loro viaggio italiano. Il frutto principale di quella visita furono le illustrazioni confluite poi nel celebre atlante di città che va sotto il nome di Civitates Orbis Terrarum, pubblicato nell'arco di alcuni decenni a Colonia, in sei grandi volumi. L'incontro narrerà e analizzerà la veduta della solfatara di Pozzuoli, una delle più originali e interessati immagini di quella raccolta.