Fra il ’60 e ’70 vi è stata una ripresa delle sperimentazioni delle avanguardie storiche, e una nuova attenzione al rapporto fra parola e immagine che aveva già prodotto alcune delle più significative e originali proposte nella prima parte del Novecento. Gli anni del boom, sono anche anni di revisione critica di quel che costituisce l’opera d’arte e le sue modalità di operare entro una società in profonda trasformazione. Lo stesso contesto nel quale viviamo, la città, è lo scenario di queste trasformazioni: dalla imperante pubblicità alle proteste di massa che si esprimono con manifesti, striscioni, nuove modalità grafiche.

Guido Sartorelli analizza reiteratamente con il suo lavoro il problema del segno urbano, proprio per comprendere come venga mutando l’immagine stessa della città, e di Venezia in particolare. Non a caso proprio questo suo lavoro è ora esposto alla Galleria Civica di Trento, come parte della mostra “L’avanguardia Intermedia” dedicata alla contemporaneità a Venezia dal 1913 al 2013. Luigi Gardenal, pur senza mai far venir meno l’importanza del dipingere per la sua ricerca, si è confrontato intensamente, sia in città che all’estero, con le nuove forme di comunicazione visiva, in grado di esprimere il bisogno di cambiamento della società. Poter meglio conoscere il suo impegno di allora, aiuta anche a comprendere la sua costante attenzione alla interazione fra fare artistico e dimensione pubblica. Dialogando con questi due noti artisti, dalle ricerche nettamente distinte, si apre il primo appuntamento di Le Parole e le immagini. Appuntamento che volutamente torna a richiamare l’attenzione su un periodo, importantissimo per comprendere la storia recente del comune veneziano, in un ampio contesto sia italiano che internazionale, al quale già il Centro Culturale Candiani, aveva dedicato nel 2007 il convegno “ ’70. Gli anni sospesi”.

Coordina l’incontro Riccardo Caldura.