Il progetto artistico curato da Adolfina De Stefani con Daniele Sartori e Giulia Pistone e realizzato in collaborazione con Mismomatic e Segnoperenne è stato inaugurato con buon successo di pubblico sabato 15 marzo 2014, con presentazione critica a cura di Gaetano Salerno e intervento critico di Vincenzo Patanè.
Da un’idea di Adolfina De Stefani, artista figurativa e performativa, da tempo esponente del panorama italiano e internazionale della Mail Art e dalla recente pubblicazione de L’estate di un ghiro – Il mito di Lord Byron attraverso la vita, i viaggi, gli amori, le opere, ultima opera letteraria di Vincenzo Patanè, si è sviluppato infatti un percorso culturale complesso ed articolato in cui la figura
dell’eroe romantico inglese ottocentesco, riconsiderata nella complessità della sua storia e del suo
mito, ha potuto rivivere grazie alle riflessioni di un gruppo nutrito di mail artist invitati “a stretto giro di
posta” a realizzare lavori a lui ispirati nell’ottica di renderne, prendendo spunto dalla ricerca letteraria di Vincenzo Patanè, le molte sfaccettature, le numerose nature, la complessità di lettura
e di critica.
La mostra collettiva infatti, visitabile fino a sabato 22 marzo 2014, ha rappresentato un’interessante
occasione per riconsiderare la figura di Lord Byron attraverso gli scritti e le parole dell’autore del
libro (a metà tra romanzo e opera documentativa) e per riconsiderare “l’affascinante scrittore, personaggio dall’energia vitale che lo contraddistinse” parlando del “bisogno di trasgressione, degli innumerevoli amori, dalla lotta per l’indipendenza italiana e greca e dalla società in cui visse che si scandalizzò per i suoi comportamenti eppure fu conquistata dal suo straordinario fascino”.
In esposizione i lavori di numerosi artisti di varie nazionalità i quali, accolta la proposta alla
partecipazione al progetto, hanno fatto pervenire mezzo posta numerosi lavori di piccole
dimensioni realizzati secondo le rispettive tecniche e i rispettivi linguaggi e divenuti, grazie al
particolare allestimento della galleria, un’ulteriore occasione per avvicinare il mito di Lord Byron e
comprendere quanto ancora oggi, la sua essenza e l’estetica tracciata dal suo pensiero e dalla sua vita, siano presenti nell’approccio culturale alla modernità.
Ai lavori cartacei si sono aggiunti inoltre l’installazione dell’artista concettuale Enrico Bonetto, i video di Daniele Sartori e di Carlo Pucci e la performance ideata dall’artista John M. Bennett (anch’egli presente nel progetto di mail art) ed eseguita in occasione della serata di inaugurazione da Adolfina De Stefani e Antonello Mantovani.