BiancaNera è uno spettacolo in cui i protagonisti sono due corpi danzanti: uno bianco e uno nero.
L'intento di questo lavoro è di raccontare il corpo nella sua essenza, forma e colore, scoprendo attraverso la danza la grande poesia di cui è capace.
Due corpi uguali ma molto diversi. Il colore della pelle (che sia bianco o nero) porta con sé anche una lingua, musica e canti.
BiancaNera è dunque la storia di un incontro tra odori, sapori, forme, corpi, musiche, canti di due colori diversi: il bianco e il nero. BiancaNera è la danza di due corpi danzanti che saranno diversi in tutto, tanto diversi da non accorgersene.
Tutto comincia e finisce con uno sguardo; tra il primo e l'ultimo succede qualcosa di misterioso: il corpo, la pelle e il suo colore parlano, si emozionano, litigano, giocano, si conoscono.
In questo lavoro si vuole parlare di corpi e di musica: di corpi di colori diversi, indifesi nell'incontro, disarmati e comici, dubbiosi, affettuosi e arrabbiati, perplessi e fiduciosi.
In questo incontro anche la musica, composta appositamente per lo spettacolo da musicisti africani e italiani, è di colori diversi e si trasforma in una partitura fisica, tutt'uno con i due corpi nel dare loro coraggio, compagnia, identità, calma e gioco.
BiancaNera propone di riflettere sull’inevitabilità dell’incontro con la diversità, la reciprocità del sentirsi diversi, la necessità di trovare la propria identità attraverso l’ascolto e il confronto con chi è diverso. Il corpo delle due danzatrici sulla scena mostra la reciproca discriminazione che passa attraverso il colore della pelle e la percezione che ciascuno ha dell’altro, estraneo in quanto differente e potenzialmente minaccioso, perché incomprensibile.