Sior Tita Paron – scrive il regista - è un dramma abilmente nascosto tra le righe di una perfetta macchina comica, una commedia feroce, lucida e terribilmente divertente. Un’affiatata squadra di servitori si ritrova all’improvviso a contendersi l’inaspettata eredità del defunto paron, e il piccolo paradiso in cui ognuno a modo suo riusciva ad approfittare delle ricchezze della casa entra subito in crisi. E spiega che per metterlo in scena: la scelta è ricaduta su una squadra di giovani attori, affiatati e complici, al servizio della comicità e del ritmo del testo. Attori capaci di giocare al gioco dei ruoli con spietata (auto)ironia, capaci di ricostruire sulla scena, amplificate e distorte, le relazioni quotidiane di una società in cui la comunicazione si gioca le ultime, preziosissime carte.