Said ha un nome esotico ma parla l’italiano con la “c” aspirata dei fiorentini più veraci, è nato in Italia da genitori algerini e si chiede quale sia davvero casa sua, l’Italia o l’Algeria.
Poi il padre di Said perde il lavoro e il ragazzo si vedrà negato il permesso di soggiorno. È questo il ritratto del protagonista di Sta per piovere, quarto lungometraggio del giovane regista italo-iracheno Haider Rashid che con
la sua macchina da presa quasi neo-realista segue la vicenda di questo giovane combattivo che sceglie di scontrarsi con una società cieca al suo presente, con la sua obsoleta burocrazia italiana, nel tentativo di attirare l’attenzione sulla questione di “ragazzi della seconda generazione” - come definisce se stesso - e di “Italiano di seconda categoria.”