Dimenticare è un modo non cruento di uccidere, così si sente dire spesso.
L’oblio è comodo e rassicurante: omette colpe, responsabilità, paure… evita di far riflettere sulle cause degli obbrobri commessi. La Memoria è una sfida che fa male,
ma il libro si propone di raccoglierla sognando di spezzare la catena di inenarrabili atrocità: pulizie etniche, guerre di religione, genocidi…
Le poesie proposte affrontano in modo diretto il tema della violenza attraverso la narrazione dell’orrore di tante guerre dimenticate, lontane o vicine a noi, con un
linguaggio poetico, ma schietto, che sollecita il lettore alla riflessione sul valore della pace e della tolleranza. Il filtro della sensibilità artistica dell’autore diventa un
contributo alla preservazione della Memoria quale strumento indispensabile per progettare un futuro di pace e mutua comprensione.
La Memoria dunque si fa sentinella, si fa urlo in un mondo troppo preso dai propri problemi per valutare rischi attuali come il razzismo o l’antisemitismo di ritorno,
troppo immerso nel proprio torpore al fine di non essere scosso da “nulla”, ma l’oblio distrugge i ponti tra i popoli, tra religioni e civiltà, isola e apre la strada a
pregiudizi e stereotipi. Quattordici poesie a testimonianza di quattordici tragici eventi. Un’antologia che si fa ottimo viatico per educare i giovani alla cultura della
pace, della convivenza, della tolleranza, del rispetto e dell’accettazione degli altri.