Il turismo rappresenta una delle principali voci dell’economia mondiale e costituisce la terza maggiore attività socioeconomica dell’Europa. A fronte della rilevanza di tali dati, e a fronte del fatto che alcuni settori delle scienze sociali, geografiche ed economiche si occupano in maniera specifica da decenni di turismo, relativamente poche appaiono ancora le ricerche di architettura che affrontano compiutamente lo studio di tale fenomeno. È noto che il turismo altera l’uso e la natura degli spazi pubblici, produce effetti di modificazione ambientale non meno evidenti rispetto a quelli di altre attività economiche, sovraimpone regole proprie e nuove gerarchie a città e a territori. Tuttavia ancora assai poco definito appare il quadro delle metodologie e delle azioni di progetto utili a indirizzarlo e a governarlo.
Il rapporto tra tutela, valorizzazione e fruizione delle preesistenze, i modi di attraversamento dei territori, la decodificazione degli intrecci tra globale e locale, costituiscono temi sicuramente utili per studiare il turismo dal punto di vista dell’architetto. Ma è soprattutto la complessità delle relazioni poste dall’insieme di tali temi a richiedere ragionamenti approfonditi intorno agli approcci progettuali con cui affrontare consapevolmente lo studio di un fenomeno che si correla alla più ampia questione dell’identità dei luoghi. A partire da tali premesse dal 26 marzo al 30 aprile, presso il dipartimento di Culture di Progetto dell'Università Iuav di Venezia, a cura di Mauro Marzo, si svolgerà un ciclo di conferenze che del turismo indagherà storie, forme e luoghi. Una serie di appuntamenti a cadenza settimanale consentirà di intrecciare dialoghi con studiosi di discipline che spaziano dalla progettazione architettonica (Aldo Aymonino, Luigi Coccia, Marco D'Annuntiis, Alberto Ferlenga) alla gestione dei beni e delle attività culturali (Luca Baldin), dall'urbanistica (Emanuel Lancerini) alla fotografia (Cristian Guizzo), dall'economia turistica (Sabrina Meneghello, Federica Montaguti) alla geografia (Viviana Ferrario).
con Alberto Ferlenga