Il più celebre e apprezzato cartografo italiano del XVIII secolo fu il padovano Giovanni Antonio Rizzi Zannoni (Padova 1736–Napoli 1814). Nel bicentenario della sua morte, il 15 e 16 maggio si tiene all’Istituto Veneto un convegno, affiancato da una mostra, riguardante la sua attività svolta per circa un sessantennio al servizio di corti e governi europei.
Dopo il saluto del presidente dell’Istituto Veneto, Gian Antonio Danieli, il convegno si apre con l’introduzione di Vladimiro Valerio, Comitato Nazionale per il bicentenario. A seguire gli interventi di: Mary Pedley, University Ann Arbor, U.S, The Culture of French Cartography in the European Enlightenment; Francesca Fantini D’Onofrio, Archivio di Stato di Padova, Documenti padovani per la storia di Rizzi Zannoni; Massimo Turatto, Valeria Zanini, Osservatorio Astronomico di Padova, La tesa parigina di Rizzi Zannoni; Giuliana Mazzi, Università degli studi di Padova, Rizzi Zannoni a Padova; Raffaele Santoro, Archivio di Stato di Venezia, Documenti veneziani per la storia di Rizzi Zannoni.
Venerdì 16 maggio, ore 9.30, le relazioni moderate da Carlo Maccagni, Istituto Veneto, sono: Markus Heinz, Staatsbibliothek zu Berlin Preussischer Kulturbesitz, La scuola cartografica di Norinberga; Riccardo Battocchio, Seminario Vescovile di Padova, La corrispondenza di Rizzi Zannoni e i documenti biografici; Giuseppe Gullino, Istituto Veneto, Università degli studi di Padova, Una città in ascesa: Padova nello scorcio della Serenissima; Vladimiro Valerio, Rizzi Zannoni a Napoli; Andrea Cantile, Istituto Geografico Militare, Le matrici cartografiche dell’Officina Topografica.